"Eravamo stati abituati troppo bene, specialmente dalle nostre ragazze. Se non avessimo vinto tutti quei titoli Grand Slam e per quattro volte la Coppa del Mondo femminile a squadre parleremmo di un 2016 positivo, un anno nel quale abbiamo vinto 5 tornei nel circuito maggiore. Per quella che è la storia del tennis italiano non ci possiamo lamentare". Il presidente della Fit, Angelo Binaghi, traccia il bilancio 2016 del tennis italiano.
"Certo resta qualche rimpianto soprattutto per le Olimpiadi -aggiunge il numero uno della Federtennis all'Adnkronos- dove abbiamo avuto due doppi che si sono fermati ai quarti di finale e Fabio Fognini che è arrivato a un passo dal battere negli ottavi Andy Murray, che poi ha vinto il titolo. C'è anche il rimpianto di non aver avuto Simone Bolelli contro l'Argentina nei quarti di Coppa Davis, perché con lui in campo molto probabilmente avremmo vinto".
"Sono però orgoglioso perché il tennis italiano continua a crescere -prosegue Binaghi-, aumentano gli appassionati indipendentemente dalla vittorie dei nostri atleti, gli Internazionali d'Italia hanno battuto l'ennesimo record, la nostra tv Supertennis continua ad essere il volano della crescita del nostro sport, ci sono sempre più tesserati e praticanti. La Federazione è un'azienda sana adesso dobbiamo trovare il modo per investire le risorse accumulate in questi anni per continuare a garantire la crescita del nostro sport".
Il presidente della Fit rivendica anche di aver portato il neonato Master Under 21 dell'Atp a Milano, dove resterà per 5 anni dal 2017 al 2021. "Essere riusciti a convincere l'Atp a scegliere Milano invece di Los Angeles e Città del Capo è un grande risultato. Si è affermato il concetto che siamo tra i migliori organizzatori di tornei al mondo, visto quello che siamo riusciti a fare con gli Internazionali Bnl. Questo torneo sarà un'occasione di sviluppo per il tennis nell'Italia settentrionale che da tanto tempo non aveva una manifestazione di questa caratura".
Binaghi si dice infine ottimista sulle possibilità degli azzurri nel match di Coppa Davis che li vedrà opposti all'Argentina sulla terra di Buenos Aires: "Del Potro forse non ci sarà e non sarebbe male, visto che l'Argentina ha scelto la terra, mentre lui si esprime meglio sul veloce e questo potrebbe essere un segnale. In ogni caso l'Argentina è forte anche senza di lui, una squadra tosta e che ha grandi tradizioni e avrà un pubblico molto appassionato a fare il tifo per loro. Insomma un match difficile, ma non abbiamo niente da perdere e sono sicuro che i nostri ragazzi sapranno esaltarsi".
