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Donna Sport: IV edizione concorso nazionale, premiate le atlete più brave a scuola

21 febbraio 2017 | 17.17
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Da sinistra Fiona May, Alex Zanardi e Diana Bracco durante la premiazione (foto dal profilo facebook di Donna Sport)
Da sinistra Fiona May, Alex Zanardi e Diana Bracco durante la premiazione (foto dal profilo facebook di Donna Sport)

Vincono a scuola e in gara, sono giovani e brillanti ma sanno già assumersi responsabilità. Le trionfatrici della quarta edizione di Donna Sport, il concorso ideato dal Gruppo Bracco per sostenere e valorizzare lo sport femminile abbinato ai meriti scolastici, si chiamano Loredana Spera, 21 anni di Barletta nel Tiro con l’arco, Ayomide Folorunso, 20 anni di Fidenza (PR) nell’Atletica leggera (vincitrici ex aequo), Martina Rabbolini 18 anni di Villa Cortese (MI) nel Nuoto Paralimpico, Teresa Isotta 17 anni di Armeno (NO) nel Canottaggio e Beatrice Malagodi 21 anni di Roma nel Judo.

Dal 2011 ad oggi, 1.000 le atlete candidate, in prevalenza tra i 16 e i 17 anni. Solo nel 2016 in rappresentanza di 80 province (soprattutto Perugia, Torino, Pisa, Varese, Roma e Milano) e 41 discipline sportive. Tra le più praticate: l’atletica (32%) seguita a distanza da canottaggio, calcio, pattinaggio a rotelle, tennis, nuoto, pallacanestro, ma compaiono anche ping pong, taekwondo, tiro con l’arco, hockey subacqueo.

Al concorso quest’anno si sono iscritte 330 ragazze che praticano una disciplina sportiva a livello agonistico fra quelle federate in ambito Coni, e che nell’anno scolastico 2014-2015 hanno frequentato una classe del secondo ciclo di istruzione ottenendo una votazione finale pari o superiore alla media del 7 su 10. Nella sezione Paratlete si sono iscritte le giovani federate in ambito CIP – Comitato Paralimpico Italiano.

“Affinché uomini e donne vengano messi nelle stesse condizioni di lavorare e praticare sport, riconoscendo loro uguali diritti, è necessario l’impegno di tutti. Così come insieme dobbiamo garantire facile accesso allo sport ai giovani con disabilità perché nessuno resti indietro e perché le difficoltà di ognuno non si traducano mai in esclusione, emarginazione, isolamento”, dice il Ministro Luca Lotti nel suo messaggio di saluto. “Sappiamo bene che l’educazione ai valori sani nasce e cresce nelle aule di scuola, nelle palestre e nei campi da gioco, se restano luoghi positivi di aggregazione, senza barriere”.

Diana Bracco, presidente e amministratore del gruppo Bracco, a margine della premiazione spiega che "per conciliare studio e sport serve passione, la capacità di organizzarsi e di porsi un'autodisciplina che è importante per forgiare il carattere di una persona. Vogliamo valorizzare le giovani atlete che cercano di raggiungere risultati e traguardi fondamentali nello sport e nello studio, per affermarsi poi nella vita. Premiando queste ragazze cerchiamo di stimolare l’impegno, perché questo possa regalarci donne sempre più brillanti".

Per Fiona May, due volte campionessa mondiale di salto in lungo, conciliare studio e lavoro "è soprattutto una questione di time management, di gestione del tempo. E ci vogliano anche la costanza e la determinazione per un raggiungere un certo livello di educazione e conciliarla con il mondo dello sport. Per me non è stato facile. Per essere un atleta che arriva ad un alt livello bisogna dedicare tanto tempo agli allentamenti e alle gare".

Loredana Spera, prima classificata ex aequo della quarta edizione di Donna Sport, spiega che "non è per niente facile" far convivere l'impegno nello studio e nello sport. "Però tutto è possibile e il tempo lo si trova, soprattutto se si vuole". Pluripremiata nel tiro con l'arco, da settembre 2016 è iscritta alla facoltà di Scienze delle attività motorie e sportive a Foggia. "I miei consigli ai giovani sportivi che vogliono continuare a studiare? Io dico che si può fare, anche se con degli sforzi. Magari non si esce con gli amici tutti i giorni, ci sono dei sacrifici da fare, ma se si vuole, si può fare".

Alex Zanardi, pilota automobilistico e paraciclista, si è detto "contento di poter contribuire ad accendere una luce su queste ragazze che mettono molto impegno nello sport. In questo modo diamo visibilità ad atlete che non hanno la nostra fortuna di potersi dedicare alla propria passione potendo contare sulle migliori attrezzature e nelle migliori condizioni possibili. Per quanto mi riguarda è come restituire qualcosa di ciò che ho avuto".

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