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Juve e 'aiutini', 30 anni di polemiche

11 marzo 2017 | 12.00
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Il match Juve-Roma del 2014 (fermo immagine da YouTube)
Il match Juve-Roma del 2014 (fermo immagine da YouTube)

Il Milan ieri sera è stata la terza squadra nel giro di un mese ad uscire sconfitta dalla Juventus Stadium e recriminare per dei torti o presunti tali da parte degli arbitri. Prima delle lamentele rossonere per il mani involontario di De Sciglio, era toccato al Napoli in Coppa Italia criticare l'operato arbitrale per un rigore non concesso ad Albiol e per i due assegnati ai campioni d'Italia e prima ancora all'Inter che chiedeva un rigore su Icardi.

Questi ultimi episodi si aggiungono a una serie lunghissima di polemiche, con la squadra bianconera protagonista. Ne ricordiamo solo alcune, tra le più clamorose. Si parte da lontano: è il 10 maggio di 36 anni fa, terz'ultima giornata del campionato 1980/81 in campo Juventus-Roma a Torino. A un quarto d’ora dalla fine il difensore giallorosso Maurizio Turone segna di testa. Per un attimo gli spalti raggelano, l’arbitro pare aver convalidato. Poi... si alza la bandierina del guardalinee: fuorigioco. Una storia di calcio che nella Capitale è diventata epopea della recriminazione.

Ventisei aprile 1998 a Torino si gioca Juventus-Inter, partita che vale lo scudetto di quella stagione, giacché le due squadre sono divise da un solo punto. Nella ripresa con i bianconeri in vantaggio per 1-0 l'arbitro Ceccarini non sanzione un fallo di Iuliano su Ronaldo in area mandando su tutte le furie anche il solitamente pacato allenatore nerazzurro Gigi Simoni che inveisce contro il fischietto toscano e viene espulso.

Domenica 7 maggio 2000 Juve-Parma. I bianconeri in corsa per lo scudetto stanno vincendo 1-0 sugli emiliani quando a due minuti dal 90' Cannavaro segna di testa su calcio d'angolo la rete del pareggio che l'arbitro De Santis annulla per un fallo in area difficile da individuare tra le recriminazioni degli emiliani. Alla fine il titolo non sarà della Vecchia Signora che lo perderà a favore della Lazio nella pioggia di Perugia all'ultima giornata.

Milan-Juventus, 25 febbraio 2012, big match che deciderà lo scudetto: a metà primo tempo, sull'1-0 per i padroni di casa, il rossonero Muntari colpisce di testa e Buffon respinge mezzo metro oltre la linea. E' gol, i milanisti esultano ma l'azione continua perché l'arbitro Tagliavento e il guardalinee Romagnoli non vedono. Alla fine Matri segnerà l'1-1 che terra in corsa per il titolo i bianconeri che riusciranno poi a vincere scavalcando il 'Diavolo'.

Ancora Juve-Roma il 5 ottobre 2014 quando la Juventus si impone per 3-2 sulla Roma di Garcia. L'arbitraggio di Rocchi fa esplodere la rabbia dei capitolini con due rigori concessi ai bianconeri, uno ai giallorossi. Tutte e tre le decisioni molto discutibili, come pure fa discutere il gol vittoria di Bonucci, da annullare secondo i giocatori del club capitolino. Durante la partita il tecnico Rudi Garcia fa il 'gesto del violino' per esprimere il suo dissenso sulla direzione arbitrale: come a dire "sempre la stessa musica".

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