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Calcio: Gravina, Lega Pro linfa vitale per i territori e i valori sociali

17 giugno 2017 | 13.22
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Calcio: Gravina, Lega Pro linfa vitale per i territori e i valori sociali

Diciassette regioni, tre capoluoghi di regione, trentasei capoluoghi di provincia: è questa la 'copertura' territoriale della Lega Pro, la più grande associazione professionale di calcio in Italia che può vantare un bacino di coinvolgimento di oltre 8 milioni di cittadini.

Con i suoi 60 club, la Lega Pro nella stagione calcistica 2016/17, ricca di 1.200 partite in totale, sta vivendo un momento d'oro: basti pensare che gli spettatori complessivi agli incontri sul campo sono stati 2.652.000 (senza contare quelli dei play-off). Si tratta di una cifra record: in una stagione gli spettatori sono raddoppiati. Si calcola, infatti, un aumento di quasi il 50% in più rispetto alla stagione 2015/16. Un record che è stato simbolicamente festeggiato con un mese di gare per i play-off, dal 174maggio al 17 giugno.

Tutti dati che rendono particolarmente orgoglioso Gabriele Gravina, presidente di Lega Pro. "Siamo la più grande lega professionistica per dimensioni, anche sul territorio, e il nostro radicamento sul territorio è una linfa vitale che custodiamo con particolare cura e attenzione", ha sottolineato Gravina, promotore del convegno "La Lega dei Comuni e il Calcio storico fiorentino", in corso oggi nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio a Firenze.

Il convegno conclude una tre giorni a Firenze promossa dalla Lega Pro per riflettere sui temi del sistema del calcio italiano e sul calcio dei Comuni d'Italia, ma anche sull'Unione Europea in relazione al binomio sport e calcio, che ha visto incontri e conferenze in luoghi simbolici della città.

Nel giorno della finale a Firenze, città che ospita per la prima volta la fase finale dei play off, nella Sala D'Arme di Palazzo Vecchio si è discussa la tematica della Lega dei Comuni e il Calcio storico fiorentino ed in particolare è stata ricordata la figura di Artemio Franchi, storico dirigente del calcio italiano e internazionale, padre fondatore della Lega Pro.

Sono intervenuti Andrea Vannucci, assessore allo sport del Comune di Firenze, Francesco Franchi; presidente della Fondazione Franchi e figlio di Artemio; Giancarlo Abete, vicepresidente della Fondazione Franchi; Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana; Gabriele Gravina, presidente di Lega Pro. Il convegno si è concluso con una passeggiata lungo il corteo del Calcio storico fiorentino.

L'idea della "Lega dei Comuni" è stata al centro della riflessione del presidente Gravina, che ha voluto sottolineare lo stretto legame esistente tra il calcio e la diffusa realtà dei Comuni italiani; un legame di valori civici, sociali e culturali uniti a una buona e sana pratica sportiva, che vede in primo luogi protagonisti i ragazzi e i giovanissimi.

"La nostra attività è un elemento prezioso per il territorio, non solo in termine sportivi, agonistici, ma anche e soprattutto come esperienza culturale e sociale - ha affermato tra l'altro Gravina - Lo sport vissuto con i suoi valori è la ricchezza della nostra esperienza. Registriamo una crescente e straordinaria partecipazione dei cittadini, dei tifosi, insieme all'attenzione costante delle amministrazioni e delle autorità locali".

Nel suo saluto, l'assessore Andrea Vannucci ha ricordato "la centralità di Firenze nello sport e nella tradizione calcistica". E ha poi sottolineato come la Lega Pro "rappresenta tutta l'Italia, tutti i suoi Comuni".

Francesco Franchi, figlio di Artemio e presidente della Fondazione intitolata al padre, ha ringraziato la Lega Pro per l'attenzione dedicata "al babbo costantemente".

"Il babbo definiva la Lega Pro come il campionato dei campanili - ha detto - capace di muovere un bacino enorme di cittadini, che possono sentirsi orgogliosi dell'attaccamento ad una maglia, a una città, a un paese. Mi auguro che la passione e l'orgoglio della Lega Pro possa contagiare tutto il mondo del calcio, contribuendo ad un forte recupero dei valori, per trasmetterli ai giovani".

Un commosso e sentito ricordo di Artemio Franchi è stato fatto da Giancarlo Abete. "Artemio Franchi è stato un grande dirigente del calcio italiano e internazionale, con una dimensione sportiva a 360 gradi, sempre attento a salvaguardare il rapporto tra il calcio e le altre discipline sportive", ha detto Abete.

"Ricordare Franchi significa anche ricordare la centralità di Firenze e della Toscana nel calcio così come nella cultura. Franchi può essere considerato un testimone del calcio e dei suoi valori - ha affermato tra l'altro Abete - La testimonianza di Franchi ci ricorda che la dimensione sociale del calcio è enormente superiore alla sua dimensione economica, anche se potrebbe apparire diversamente oggi".

"Basti pensare che la Lega Pro riesce a riunire anche 5-6-7mila persone per un evento calcistico, cosa che assume anche un netto rilievo sociale -ha aggiunto Abete-. La priorità del calcio deve restare sempre quella sociale, non certo quella economica. Il calcio deve rimanere un grande fenomeno sociale nel nostro Paese. Questo è il lascito di Artemio Franchi".

Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, ha ricordato nel suo excursus storico i tanti primati di Firenze nei vari campi, con particolare riguardo al calcio e allo sport, "grazie anche a personaggi straordinari come Artemio Franchi ma anche la presenza della sede della Lega Pro e del Centro federale di Coverciano".

Nell'Italia cosiddetta dei Cento Campanili, "un ruolo fondamentale lo svolge la Lega Pro", ha evidenziato Giani, capace di "promuovere valori sociali e sportivi" e valorizzare la pratica sportiva tra le nuove generazioni. "Lo sport assume i valori più autentici e più belli anche grazie al rapporto che nasce, nello stesso territorio, tra le società calcistiche, i tifosi e gli amministratori comunali", ha concluso Giani.

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