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Boxe: l'ultima sfida di Benvenuti, un cortometraggio sulla sua Istria

13 settembre 2017 | 16.28
LETTURA: 5 minuti

(foto dal sito www.eppela.com)
(foto dal sito www.eppela.com)

Un cortometraggio per celebrare una delle stelle più brillanti del firmamento dello sport italiano: Nino Benvenuti in occasione dei suoi 80 anni (26 aprile 2018) e del 50° anniversario della conquista del titolo mondiale dei pesi medi a New York (17 aprile 1967). Con questo cortometraggio, che sarà diretto da Sebastiano Rizzo, Benvenuti vuole anche rendere omaggio alla sua terra, l’Istria, di cui le giovani generazioni non ne conoscono nemmeno l’esistenza.

Il progetto nasce per non dimenticare la vicenda di un intero popolo e riscrivere, attraverso la metafora dello sport, delle pagine di storia rimaste bianche per troppo tempo, quella storia che ha visto l’esodo forzato di 350 mila istriani e dalmati ed assistito, indifferente e inconsapevole, alle stragi che condussero al massacro di quasi 30.000 italiani nelle foibe. È il suo regalo per i suoi 80 anni. È il regalo alla sua terra che non esiste più.

Il finanziamento, volutamente, prevede una raccolta fondi attraverso il coinvolgimento della propria gente, dei propri tifosi, degli sportivi, della gente che gli è ancora vicino per dare a questo messaggio un significato più forte. Per ognuno che verserà un contributo sarà riconosciuto un benefit sotto forma di una foto/cartolina autografata in originale; un poster di una prima pagina autografato in originale; un libro “Diari Paralleli”, che ha ottenuto una menzione speciale al premio “Bancarella Sport” autografato in originale.

Il progetto è coordinato da Mauro Grimaldi, storico dello sport e attualmente vice presidente della Lega Pro. La raccolta avverrà attraverso il sito di crowdfunding Eppela e sarà in linea dal 13 settembre per 40 giorni. È attiva una e-mail per qualsiasi informazione: infobenvenuti@libero.it e la pagina facebook del “Comitato 10 febbraio” nato per la salvaguardia della cultura istriana e dalmata.

Il desiderio è di presentare l’opera finita proprio il 10 febbraio, cioè il giorno del ricordo delle foibe e dell’esodo istriano-dalmata in una sede istituzionale, a cui seguiranno almeno due prime nazionali che accoglieranno tutti coloro che hanno contribuito al progetto, anche con donazioni minime (si parte da 5 euro).

"I miei sono 80 anni vissuti intensamente e condivisi con la memoria collettiva della gente -dice Benvenuti-. Nel mio primo match con Griffith, quello del 17 aprile del 1967, insieme a me, sul ring del Madison Square Garden, c’erano idealmente 18 milioni di italiani, con le orecchie incollate alla radiolina per la diretta di Paolo Valenti. Sono numeri formidabili. Lo sa che ancora oggi la gente mi ferma per strada e mi ricorda quella notte? Magari era in braccio al papà…".

Il campione olimpico di Roma 1960 sottolinea come alla base del progetto del cortometraggio ci sia il forte legame con l'Istria: "Le giovani generazioni non ne conoscono neppure l’esistenza, ma noi istriani e dalmati, nonostante siano passati tanti anni, l’abbiamo ancora nel cuore. Abbiamo subito violenze, prepotenze, soprusi. Molti di noi sono stati uccisi, in maggioranza nelle foibe, una vera e propria pulizia etnica. Altri 350 mila sono stati costretti ad abbandonare le loro case, il loro lavoro, la loro terra. Un esodo biblico. Ma la mia gente ha affrontato tutto questo con coraggio e dignità e la nostra storia vive con noi e in tutti noi, perché non è giusto dimenticare".

"Vorrei continuare a tenere vivo il ricordo, è la mia ultima grande sfida. Un gruppo di amici mi aiuterà a girare un cortometraggio, un viaggio nel ricordo. Mi aiuterà a rendere visibile la storia di questa terra meravigliosa, del dramma che ha vissuto, e trasferirla ad un pubblico più vasto, alle giovani generazioni, magari nelle scuole e per dare un senso a tutto questo sarebbe importante che i finanziamenti venissero dalla mia gente, dalla associazioni dalmate/istriane, dai miei tifosi, dalle persone che mi vogliono bene. Un piccolo contributo da parte di ognuno. Questo darebbe un significato simbolico importante a questo progetto", conclude Benvenuti.

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