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De Rossi: "Scudetto? Juve favorita"

28 dicembre 2017 | 15.50
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(Foto Afp) - AFP
(Foto Afp) - AFP

"Secondo me il Napoli è la squadra più accreditata per vincere per come gioca, mi piace molto ma poi la Juve è sempre lì, è sempre davanti a tutti e dobbiamo per forza ripartire dalla Juve favorita e poi un passo indietro Roma e Napoli". E' il pronostico per la corsa scudetto di Daniele De Rossi ai microfoni di Sky Sport.

"Il campionato è lungo e nulla è deciso, dobbiamo stare calmi a fare proclami perché dobbiamo giocarcela con grandissime squadre -prosegue il capitano giallorosso-. Due settimane fa avremmo detto Inter. Abbiamo perso qualche punto ma adesso abbiamo delle partite da vincere assolutamente per raggiungere le squadre ci sopravanzano".

"Non si possono basare le ambizioni di una squadra su una partita sola, soprattutto quando vai a giocare contro una squadra molto forte come la Juve". Incassata la sconfitta per 1-0 all'Allianz Stadium, Daniele De Rossi è pronto a ripartire dal match di sabato col Sassuolo. "La Juventus ha giocatori fortissimi, se vincono da 5-6 anni di seguito vuol dire che sono più forti degli altri. Semplicemente i nomi che avevano in panchina ti fa capire che hanno una rosa di proporzioni giganti - prosegue il capitano della Roma - Noi abbiamo fatto la nostra partita un pochino meno bene nel primo tempo per certi versi, molto meglio nella ripresa. Ci sta soffrire con la Juve, la soffrono tutti, un pareggio non sarebbe stato un risultato rubato e ci avrebbe portato a vedere questo inizio di stagione in maniera un po' differente". E sulla maturazione della squadra, De Rossi aggiunge. "E' un percorso lungo e vincere, una parola di cui non si deve abusare, me lo ha insegnato Conte a cui devo tanto. Vincere si vince tutti i giorni in allenamento e con gli atteggiamenti giusti".

Per quanto riguarda l'arrivo di Di Francesco, il giocatore della Roma precisa: "Potrei parlare semplicemente dei punti, guardando la classifica potremmo aver fatto più punti dell'anno scorso nel girone d'andata con una partita ancora da recuperare e già questo potrebbe mettere tutti a tacere". E sul problema del gol chiarisce. "E' un discorso di squadra, di supporto ai giocatori offensivi e anche un pizzico di sfortuna e stanchezza. Non vedo un problema grave, creiamo un po' meno ma non vedo una situazione preoccupante. I nostri attaccanti sono forti e noi da dietro torneremo a dargli una mano affinché i gol arrivino con più facilità". Infine su Dzeko i cui gol stanno mancando all'attacco capitolino. "E' un campione assoluto che anche quando non segna aiuta la squadra in maniera incredibile. Può sbagliare un gol come i più forti, sicuramente il fatto che la squadra produca di meno non lo aiuta. Lui è un giocatore che ha bisogno di presenza in area e di palle che arrivano lì dentro. Secondo me comunque sta facendo un ottima stagione".

De Rossi torna anche sulla partita contro la Svezia, partita che ha visto gli azzurri uscire dai mondiali di Russia: "Sono state dette molte cose su Italia-Svezia, anche che mi sono rifiutato di entrare. Cosa mai successa". "C'è stato uno scambio che succede centinaia di volte tra giocatore e preparatore atletico. C'è stato un momento di grosso nervosismo, la qualificazione era molto importante ma sapevamo che sarebbe stata dura", prosegue il capitano della Roma. "Non mi è piaciuto neanche gettare la croce addosso a Tavecchio che è un personaggio che non mi ha fatto impazzire quando si è inserito con alcune dichiarazioni sicuramente fuori luogo ma negli anni ha fatto il dirigente ereditando una situazione calcistica determinata. Non poteva fare miracoli, ne ha fatti nella prima gestione con Conte. Bisogna essere coerenti quando si parla delle persone e dei progetti, poi che abbia fallito ha fallito come tutti noi", sottolinea.

Presidenza Figc - "Damiano Tommasi è una persona che ha sempre dato un'immagine diversa sia da calciatore che da dirigente. Con Damiano vai sul sicuro, poi ci saranno certamente altre persone capaci e perbene", è l'endorsement per il presidente dell'Aic di De Rossi.

Totti dirigente - "A me piaceva di più da calciatore quando aveva 28-29 anni perché non mi faceva sudare, gli davo palla e mi faceva vincere", è la battuta con cui De Rossi parla della nuova veste dell'ex capitano giallorosso. "Aveva paura di non ritrovarsi a casa sua ma si sta ambientando bene in questo ruolo, anche grazie a un ottimo rapporto con Monchi. Ha trovato il suo posto ideale", conclude.

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