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Roma-Liverpool, un conto aperto da 34 anni

13 aprile 2018 | 14.27
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I calciatori del Liverpool in posa con il trofeo della Coppa dei Campioni 1983-1984 (Foto Wikipedia)
I calciatori del Liverpool in posa con il trofeo della Coppa dei Campioni 1983-1984 (Foto Wikipedia)

L’urna di Nyon ha messo di nuovo la Roma di fronte al Liverpool. Sono passati 34 anni da quella finale di Coppa Campioni persa dai giallorossi all'Olimpico. "La vendetta è un piatto che va servito freddo", ecco, allora la possibilità di rifarsi di quella bruciante sconfitta c'è. Era il 30 maggio 1984. Una data tristemente famosa e incancellabile per tutti i tifosi della Magica. Ora, a 34 anni di distanza, il sorteggio delle semifinali offre ai giallorossi la possibilità di una freddissima vendetta.

Era la Roma dei Falcao, Cerezo, Pruzzo, Nela, Bruno Conti. Una squadra di stelle assolute, guidate magistralmente da Nils Liedholm, il Barone. La Roma, era alla prima partecipazione in Coppa dei Campioni. Inoltre, quell'anno, la finale si giocava proprio a Roma. Sembrava una favola già scritta. Ma finì come finì.

LA PARTITA - Dopo un leggero predominio della Roma, quella notte è Phil Neal a portare in vantaggio i Reds. Un gol contestato, per un fallo non visto dall'arbitro su Tancredi. Gli inglesi - più abituati a gare di quel livello - tengono il campo e si rendono ancora pericolosi con il bomber Ian Rush. Ma è Roberto Pruzzo a far esplodere i romanisti segnando di testa su cross di Bruno Conti poco prima del riposo. Nella ripresa proprio l'attaccante romanista si infortuna ed è costretto a uscire, lasciando il posto a Odoacre Chierico. Con questo cambio la Roma perde incisività e il Liverpool si rende pericoloso in contropiede con Kenny Dalglish. Si arriva al 90' sull'1-1 e il risultato resta invariato anche nei supplementari. Si arriva così, per la prima volta nella storia della competizione, ai calci di rigore per l'assegnazione del titolo. La sequenza è subito favorevole alla Roma che, grazie alla realizzazione di Agostino Di Bartolomei e all'errore di Steve Nicol, si porta sull'1-0. Tuttavia lo show di Bruce Grobbelaar innervosisce i calciatori della Roma, che sbagliano due penalty (Bruno Conti e Francesco Graziani) e permettono la rimonta al Liverpool che con l'ultimo tiro di Alan Kennedy chiude i giochi e consegna ai Reds la quarta Coppa dei Campioni su quattro finali disputate.

E fu il gelo. Un dramma sportivo che stordì la città di Roma per tanto tempo. Ora, è di nuovo Liverpool.

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