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Atp Finals

Zverev è il nuovo "Maestro"

18 novembre 2018 | 21.17
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(Afp)
(Afp)

E' Alexander Zverev il "Maestro" 2018. Il giovane tedesco, dopo aver eliminato in semifinale Roger Federer, è riuscito nell’impresa di imporre l’alt a Novak Djokovic, numero uno del mondo, e conquistare il trofeo delle Atp World Tour Finals 2018 (veloce indoor, montepremi 8 milioni di dollari) - dallo scorso anno griffate Nitto – che si sono concluse alla “O2 Arena” di Londra: 64 63 il punteggio con cui il 21enne di Amburgo, numero 5 Atp, in un’ora e 20 minuti, ha sconfitto il serbo nell’ultimo atto, primo tedesco a iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro 23 anni dopo Boris Becker (1995).
Nella storia delle Atp Finals è accaduto 17 volte che gli stessi giocatori si siano affrontati due volte nel torneo, nel round robin e in finale, e questa è stata la decima occasione in cui chi ha perso nella fase di qualificazione ha poi vinto il titolo.

Dopo otto giochi dominati dal giocatore al servizio (emblematico il secondo punto del match, da 29 colpi, vinto da Djokovic con un attacco in controtempo e comoda volée alta) sul 4-4 uno Zverev solido e piuttosto propositivo, non disposto ad accettare passivamente lo scambio da fondo, si è procurato la prima palla break sfruttando un calo alla battuta dell’avversario, che sul 30-40 ha messo in rete il diritto mandando il tedesco a servire per il set.
Sascha non ha tremato, è salito rapidamente 40-0 e, dopo che il serbo ha annullato la prima opportunità costringendolo a sbagliare su un passante lungo linea, ha convertito la seconda (39 minuti la durata del parziale) quando Nole ha messo lungo il diritto, dopo un gran salvataggio in risposta. E’ stato il primo set ceduto dal numero uno del mondo nelle Finals. E subito in apertura di seconda partita, al termine di uno scambio di un’intensità incredibile, il 21enne di Amburgo ha piazzato un diritto vincente imprendibile per Djokovic, costretto a incassare un secondo break, lui che non aveva mai perso il servizio in tutto il torneo. Non è bastato nemmeno un contro-break immediato a rimettere in carreggiata il serbo, che ha di nuovo ceduto la battuta nel terzo game, ritrovandosi sotto 3-1 complice un diritto lungo e un attacco con poca convinzione. Zverev ha accusato solo un attimo di tensione nel sesto gioco, quando si è trovato 0-30, però ha saputo cavarsela e non ha più tolto il piede dall’acceleratore, chiudendo 63, per una domenica che ricorderà a lungo, anche fra tanti anni.

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