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Ucraina, attacchi Russia: Kiev senza luce e acqua

31 ottobre 2022 | 08.15
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Nel mirino dei raid russi ancora le infrastrutture energetiche

(Afp)
(Afp)

L'Ucraina è sotto intenso attacco aereo condotto dalla Russia. L'allarme è scattato in tutto il territorio sin dalle 7.30, dalle regioni di Zhytomyr, Vinnitsa, Cherkasy, Chernivtsi, Kharkiv, Kirovograd, Nikolaev, Odessa, Poltava, fino alla stessa regione di Kiev, con esplosioni che si sono udite anche nella capitale, dove la difesa aerea sta operando con efficacia, ha riferito l'amministrazione militare della città su Telegram.

Gli attacchi hanno colpito in particolare anche un impianto energetico vicino a Kiev: l'80% dei residenti della capitale è rimasta senza acqua e 350.000 case non hanno elettricità, ha affermato il sindaco della città, Vitalii Klitschko.

"Gli specialisti del Kyivvodokanal stanno lavorando per ripristinare il funzionamento delle stazioni idriche il prima possibile - ha aggiunto su Telegram il sindaco della capitale ucraina - Vi chiediamo di fare scorta di acqua dalle stazioni di pompaggio e dai punti vendita più vicini. I tecnici son al lavoro per ripristinare la fornitura di energia ai cittadini rimasti senza elettricità".

Le truppe russe hanno attaccato un'infrastruttura importante a Cherkasy, che ha isolato parte della regione, ha riferito il capo dell'amministrazione militare regionale Ihor Taburets. Anche il sindaco di Kharkiv, Igor Terekhov, ha riferito anche degli attacchi russi alle infrastrutture critiche della città.

Il ministero degli Esteri ucraino a Kiev ha dichiarato che la Russia deve ritirare tutte le sue truppe dal suolo russo prima che l'Ucraina si sieda per i negoziati con il Cremlino. "L'unica proposta realistica sarebbe la fine immediata della guerra russa contro l'Ucraina e il ritiro delle forze armate russe dal territorio ucraino", ha affermato il portavoce del ministero Oleh Nikolenko su Facebook, in risposta ai commenti del ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che ha confermato un'offerta di dialogo del presidente Vladimir Putin.

"Chi cerca davvero i negoziati non distrugge il sistema energetico del Paese per congelare la sua popolazione in inverno, non partecipa all'uccisione di massa di civili, non bombarda i quartieri residenziali, non annuncia la mobilitazione di migliaia di soldati, non blocca il grano e i rifornimenti, non emette ultimatum”, ha detto Nikolenko.

"La dichiarazione di Lavrov di preparazione ai negoziati non è altro che un'altra cortina di fumo per guadagnare tempo mentre l'esercito russo subisce sconfitte. Finché la Russia continuerà a commettere crimini in Ucraina, la risposta deve essere una, sul campo di battaglia", ha concluso Nikolenko.

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