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10 anni fa moriva Gianfranco Ferré, l'architetto della moda

17 giugno 2017 | 07.10
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Gianfranco Ferré, ritratto in alcune immagini d'archivio. Al centro lo stilista è passerella con Naomi Campbell al termine di una sfilata (Fotogramma)
Gianfranco Ferré, ritratto in alcune immagini d'archivio. Al centro lo stilista è passerella con Naomi Campbell al termine di una sfilata (Fotogramma)

L'aveva trasformata nel suo capo feticcio. Pezzo essenziale del guardaroba femminile, e al tempo stesso estremamente versatile, da rivisitare e rielaborare infinite volte. Tante quante la moda ne richiedeva. La camicia bianca è stata per Gianfranco Ferré la tela sulla quale dipingere, a colpi di ago e filo, la propria storia. Dai colli 'scultura' ai polsi teatrali, passando per taffetas, tulle, organza e crepe de chine, per 'l'architetto della moda', come venne ribattezzato dalla stampa, non si trattava di un semplice capo d'abbigliamento, ma di un vero pezzo di design.

"Lessico contemporaneo dell'eleganza" amava definirla lo stilista, scomparso il 17 giugno del 2007. Maestoso nella figura, quanto leggero nello spirito e parco di parole, Ferré ha rappresentato per la moda italiana uno dei più straordinari e visionari talenti. La sua storia inizia a Legnano, dove nasce il 15 agosto 1944. E' lì che cresce e si forma, prima di laurearsi nel 1969 in architettura, titolo che qualche anno più tardi gli varrà il soprannome di 'architetto della moda'. Al mondo del fashion, in pieno subbuglio creativo negli anni '70, Ferré si avvicina collaborando per linee di accessori con nomi già affermati come Walter Albini e Christiane Baillyi.

Il 1973 è l'anno del primo viaggio in India, dove cerca ispirazione e trascorrendo lunghi periodi di lavoro, fino al 1977. L'India sarà per Ferré una parentesi essenziale per il lavoro che svilupperà con i colori, le forme e i profumi di quella terra. Tornato in Italia, crea e produce la collezione 'Ketch', realizzando le prime collezioni dedicate al pret-a-porter femminile. Nel 1978 decide di fondare la Gianfranco Ferré Spa, dando vita alla prima linea di pret-a-porter e accessori donna firmata Gianfranco Ferré.

"Un elemento fondamentale che mi ha portato verso la moda è stata la passione - ha detto una volta - la necessità quasi fisica di un rapporto diretto con la materia del mio creare". La sua verve creativa non si ferma all'universo femminile. E infatti nel 1982 nasce la linea dedicata al menswear. Gli anni '80 sono quelli della consacrazione internazionale: lancia la collezione Couture, sfila a Roma per sei stagioni, realizza le prime fragranze per lei e per lui.

Nel 1989 Ferré viene chiamato da Christian Dior, maison rimasta orfana di Marc Bohan, dopo l'acquisto della griffe da parte del patron di Lvmh, Bernard Arnault. Lo stilista ne assume la direzione artistica, riscrivendo le regole del marchio e plasmandolo con la sua visione particolare di eleganza e femminilità.

Intanto, nel 2002, la sua società viene acquisita dalla IT Holding di Tonino Perna e Gianfranco Ferré ne diventa direttore artistico. Cinque anni più tardi morirà in seguito a un'emorragia cerebrale. A far conoscere il suo percorso straordinario e la ricchissima attività creativa dello stilista, oggi pensa la Fondazione Gianfranco Ferré, istituita nel 2008. Grazie alla direttrice ed ex braccio destro dello stilista, Rita Airaghi, la fondazione organizza mostre ed eventi contribuendo così a rendere immortale il nome di Ferré.

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