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104, in quanti possono beneficiarne

29 novembre 2018 | 06.45
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La Legge 104 del 1992 consente a chi è affetto da una disabilità grave di essere assistito da un familiare che beneficia di speciali permessi di lavoro. Si riteneva all'inizio che solo un componente della famiglia potesse richiedere questi permessi lavorativi, invece adesso è possibile individuare anche un caregiver sostituto . Infatti la legge 104 prevede “l’assistenza saltuaria” in attuazione della quale si rende possibile affidare anche ad un altro soggetto il compito di assistere il familiare disabile. Chi vuole diventare caregiver sostituto deve presentare una richiesta in forma scritta sia all’Inps che al proprio datore di lavoro, descrivendo il grado di parentela con il disabile, la tipologia e la durata dell’assistenza e i motivi che rendono necessaria la sostituzione del caregiver principale. Una volta ottenuta l’autorizzazione, i due caregiver hanno entrambi diritto ai permessi lavorativi, ma in misura ridotta. La legge prevede un giorno di permesso al mese, anche frazionabile in ore (a fronte di 3 giorni di permesso mensili se ad occuparsi del familiare disabile è una persona sola). Solo queste categorie di lavoratore dipendente possono fare il caregiver sostituto: i genitori biologici, adottivi o affidatari di figli disabili anche non conviventi; il coniuge della persona con disabilità; i parenti o affini entro il 2° grado (figli, nonni, nipoti, fratelli, suoceri, generi, nuore e cognati) del soggetto disabile con lui conviventi; i parenti o affini entro il 3° grado, quindi zii, nipoti e bisnonni, ma solo quando i genitori o il coniuge hanno più di 65 anni, sono deceduti o sono affetti da una malattia grave. L’introduzione del caregiver sostituto è un importante passo in avanti nella tutela delle persone disabili perché garantisce l’assistenza necessaria quando il caregiver principale è impossibilitato. Per il disabile questa è una svolta notevole perché, in caso di bisogno, potrà contare su un’ulteriore persona di riferimento.

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