Sono disponibili vaccini singoli e combinati per prevenire sia l’epatite A che l’epatite B.
Non ci sono vaccini per prevenire l’HCV, pertanto l’unico modo per prevenirla è evitare le fonti di rischio. L’infezione può essere evitata prendendo alcune precauzioni, partendo da quanto detto in precedenza:
• utilizza solo aghi sterili;
• usa tutte le precauzioni di sicurezza raccomandate in caso di esposizione a sangue potenzialmente infetto;
• evita di avere rapporti sessuali non protetti con partner occasionali;
non condividere oggetti igienici personali con persone di cui non hai piena sicurezza circa il loro stato di salute.
La vaccinazione anti epatite A è suggerita nelle seguenti categorie:
• tutti i bambini da 1 anno in su;
• contatti di casi di epatite A;
• viaggiatori che si rechino in aree ad elevata endemia con particolare riguardo ai militari in missione all’estero (paesi tropicali e subtropicali);
• addetti allo smaltimento dei rifiuti;
• soggetti con handicap mentali istituzionalizzati in situazioni ove non si riescano a mantenere adeguati standard di norme igieniche;
• tossicodipendenti;
• detenuti
• possono inoltre vaccinarsi i pazienti trapiantati o quelli in attesa di trapianto di fegato.
La vaccinazione anti epatite B è obbligatoria in Italia dal 1991 per tutti i nuovi nati e, per i dodici anni successivi all'entrata in vigore della legge, per gli adolescenti nel corso del 12° anno.
Il vaccino viene inoltre fornito ai soggetti delle seguenti categorie a rischio (D.M 4.10.1991):
• conviventi, in particolare bambini, e altre persone a contatto con soggetti HBsAg positivi;
• politrasfusi, emofilici, emodializzati;
• vittime di punture accidentali con aghi potenzialmente infetti;
• soggetti affetti da lesioni croniche eczematose e psoriasiche della cute delle mani;
• detenuti negli Istituti di prevenzione e pena;
• persone che si rechino all'estero, per motivi di lavoro, in aree geografiche ad alta endemia di HBV;
• tossicodipendenti, omosessuali e soggetti dediti alla prostituzione;
• personale sanitario di nuova assunzione nel SSN e personale già impegnato in attività a maggior rischio di contagio, segnatamente che lavori in reparti di emodialisi, rianimazione, oncologia, chirurgia generale e specialistica, ostetricia, malattie infettive, ematologia, laboratori di analisi, centri trasfusionali, sale operatorie, studi dentistici, medicina legale e sale autoptiche, pronto soccorso;
• soggetti che svolgono attività di lavoro, studio e volontariato nel settore della sanità;
• personale e ospiti di istituti ritardati mentali;
• personale religioso che svolge attività nell'ambito dell'assistenza sanitaria;
• personale addetto alla lavorazione degli emoderivati;
• personale della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo degli agenti di custodia, Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco, Comandi Municipali dei Vigili Urbani;
• addetti ai servizi di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti.