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Sneakers davanti alla porta contro la pigrizia

17 gennaio 2019 | 15.45
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Ha disputato e portato a termine la 100 Km del Sahara, la 100 Km del Sahel, la 100 Km del Caribe due edizioni, la Chott Marathon Extreme e molte altre corse in solitaria ritenute al limite dell’estremo, quali l’attraversamento del Judean Desert in Israele e della Death Valley negli USA. Lui è Daniele Barbone, maratoneta, imprenditore, insignito del Six Star Finisher a riconoscimento di "prestazioni e dedizione eccezionali" per aver completato il "Grande Slam delle maratone mondiali". Ad Adnkronos Live ci spiega perché correre cambia la vita, che è poi il titolo del suo ultimo libro. "Correre cambia la vita".

"Il primo passo - dice - è quello più difficile, una volta che uno accetta la sfida di mettersi le scarpe, uscire di casa per la prima volta, si accorgerà dopo che l'organismo avrà una reazione potentissima, sono le endorfine.Quando iniziamo a produrre endorfine, non ne potremmo più fare a meno. "Si tratta - afferma - di lasciare da parte quella pigrizia, tipica dei nostri ultimi 150 anni. Bastano - osserva - 30 minuti di camminata al giorno, che è poi già una disciplina olimpica". "Se uno accetta di scoprire questa dimensione, che è tipica dell' uomo a quel punto si ritroverà in una condizione molto più naturale per l'essere vivente, perché correre fa parte della nostra natura". "Alle volte - ricorda Barbone - lo sport - viene visto come qualcosa di lontano, invece ci sono persone portatrici di malattie molto serie, come quelle oncologiche, che trovano tramite lo sport molti benefici".

"Il trucco per uscire dalla pigrizia è quello di mettere la scarpe da ginnastica la sera davanti alla porta di casa, vedendole al mattino non avremo alternativa se non quella di indossarle e uscire per una corsa rigenerante". L'abbigliamento poi è fondamentale, prima di mettersi a correre, suggerisce Barbone,"non coprirsi troppo, coprirsi solo in base al proprio peso. Basta - dice - una maglia termica sotto e una maglietta termica sopra". E sulle scarpe: "Non esiste la scarpa adatta in assoluto, ognuno ha la scarpa che più si adatta alle sue caratteristiche, che dipendono dal peso e dalla forma del piede. Nei centri specializzati la scarpa - sottolinea - si prova prima in pedana. Tutto il resto è solo moda". Ma se si soffre di mal di schiena? "Il consiglio - suggerisce - è quello di utilizzare delle racchette, come quelle per il trekking e il Nording Walking". E sulla musica da ascoltare mentre si corre. "Va benissimo, per esempio - conclude - quando ho attraversato la valle della morte andavo avanti con una compilation degli anni '80 che mi ha fatto terminare il percorso".

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