di Valerio Masia
Sono fuggiti dalla guerra e dalla morte in Siria. Martoriata da quasi 8 anni. Le loro città, le loro case ridotte in macerie. Sono giovani rifugiati che vorrebbero tornare nel loro Paese ma che in Italia hanno trovato dignità, fiducia in loro stessi, in quello che erano e in quello che sono ora. Proprio adesso che il mondo e' ancora scosso dalla sanguinaria strage di Christchurch arriva da Roma un' esperienza d'integrazione come poche ce ne sono. E noi siamo andati a vedere come funziona. Filo conduttore di tutto? Il cibo. E' già perché parliamo di Hummustown, servizio di catering di specialità mediorientali lanciato nella Capitale e nato per offrire un'opportunità di lavoro e inclusione. Un progetto frutto della volontà di due sorelle siriane Shaza e Loma Saker, di Damasco. I ragazzi che abbiamo incontrato si chiamano Anmar, Redwan, Obay, Mohammad, Uday. C' è chi viene da Homs e chi da Damasco. Dai noi hanno trovato una nuova vita, una comunità che li ha accolti ma nel loro cuore sognano di ritornare In Siria, nella speranza che la guerra finisca per sempre. "Non ci volgiamo più sentire rifugiati, vogliamo essere come voi", dicono i ragazzi.