Ciò che maggiormente colpisce dell'Annunciazione del Signore è il senso della gioia, talvolta soffusa, ma sempre profonda, che traspare negli inni, nelle preghiere e nelle omelie. Gabriele annuncia alla Vergine Maria l'incarnazione del Verbo, inizio della nostra redenzione: ecco il motivo della gioia. La celebrazione viene introdotta nella Chiesa romana da papa Sergio I (687-701). Per l'occasione era prescritta una solenne processione a Santa Maria Maggiore, basilica i cui mosaici erano legati alla divina maternità di Maria (theotokos) stabilita dal Concilio di Efeso (431). Sin dall'inizio l'Annunciazione è celebrata il 25 marzo, perchè vi era l'opinione che Gesù si fosse incarnato in coincidenza dell'equinozio di primavera, tempo in cui, secondo le concezioni dell'antichità, è stato creato il mondo ed il primo uomo.