cerca CERCA
Venerdì 19 Aprile 2024
Aggiornato: 13:37
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Roma

"Troppe tasse mi sono arresa", storia di Anna

18 maggio 2019 | 07.15
LETTURA: 2 minuti

Ex commerciante, è stata "costretta a chiudere perché le spese sono sempre maggiori". Ora vive in un palazzo occupato con la figlia

Di Silvia Mancinelli

"Sono italiana, abruzzese per la precisione, ho 69 anni e da cinque e mezzo vivo in questo palazzo insieme a mia figlia. Ci sono finita perché sono stata tantissimi anni nel nord Italia, a Brescia, dove avevo delle attività commerciali che sono stata costretta a chiudere per le spese sempre maggiori. Schiacciata dalle tasse che si sono accumulate una dopo l'altra mentre gli affitti salivano, quello della casa e dei negozi. Ho cercato di resistere, ma non ce l'ho fatta più. Ho dovuto mollare e sono tornata a Roma riciclandomi come badante: dopo due anni e mezzo la schiena mi ha abbandonato, ora sarei io ad aver bisogno della badante". Anna è una donna piccola e fortissima, una delle tante italiane finite in mezzo a una strada per colpa delle tasse eppure capace di non darsi per vinta, diventando una delle esponenti più battagliere del 'Movimento per il diritto all'abitare'. "In questo palazzo occupato si vive come in un condominio qualsiasi, ci siamo autorganizzati, abbiamo delle assemblee dove decidiamo quando e come fare le pulizie, se andare all'assessorato a chiedere un incontro: si decide tutti insieme perché stiamo facendo la lotta per la casa - spiega Anna - e insieme ci difendiamo da irruzioni, rischio sfratto e gente indegna di dividere il nostro spazio. Faccio un esempio, qui siamo tutti lavoratori, gente per bene, italiano o straniero non fa differenza: ma su una cosa non transigiamo, chi commette violenza su donne e anziani o chi spaccia è fuori. E' successo, abbiamo fatto le ronde in strada, davanti al palazzo, per evitare che quell'uomo rientrasse". "Siamo tutti in emergenza abitativa - conclude Anna - viviamo con la paura in un palazzo che può essere sgomberato da un giorno a un altro. Temiamo soprattutto che ci stacchino la luce: se accadesse qui sarebbe un disastro, ci sono tanti bambini, persone ammalate. Nell'ultimo mese hanno provato a condannarci al buio per ben due volte. Ma perché non regolarizzarci? Siamo umani, abbiamo diritto a un tetto sopra la testa".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza