La scarsa preparazione degli addetti ai lavori “mette a rischio la tutela della privacy”. A sostenerlo il presidente di Federprivacy Nicola Bernardi, secondo cui su 50.000 nomine di data protection officer che sono state comunicate al Garante della privacy solo 18.000 si aggiornano regolarmente sulle regole europee e sull’evoluzione della materia.
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