di Valerio Masia
Che il nostro clima stia cambiando è oramai sotto gli occhi di tutti. Almeno di una parte dell'opinione pubblica. Il fenomeno Greta non è passato inosservato. A confermarlo non ci sono solo le allarmanti immagini dei ghiacciai che si sciolgono o della desertificazione delle praterie: possiamo vivere i cambiamenti climatici nella nostra quotidianità. A farne le spese sono soprattutto i cicli naturali di animali e piante. Ma c'è anche il rovescio della medaglia: per molte specie animali e vegetali il riscaldamento globale è una vera benedizione, poiché permette loro di colonizzare aree del pianeta che prima erano interdette. E di insetti alieni il nostro paese è invaso. "Questi insetti sono arrivati grazie a un sistema di commercio globale, che ha aumentato il trasferimento delle merci, tanti animali che - spiega Raniero Maggini, presidente WWF Roma - hanno dei corridoi privilegiati, arrivati tramite i container o tipologie speciali di merci, forse i controlli non sono così adeguati nel nostro Paese e facilitano l'arrivo di ospiti che rischiano di creare impatti sull'ambiente, sull'agricoltura ma anche effetti diretti sulle persone. Basti pensare alla zanzara tigre".
Aumentando infatti il numero di insetti per le condizioni climatiche favorevoli, aumenta anche il rischio di essere punti. Inoltre i veleni delle specie migranti possono trovarci impreparati in termini di vaccini, diagnosi e terapie di recupero. Tanto più che queste specie possono incrociarsi con le nostre per creare veleni ad oggi sconosciuti. Ad oggi le morti annuali per punture di insetto sono circa 50, e speriamo non siano destinate ad aumentare. (Dati Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica). Proprio per questo secondo una ricerca dell’Unione europea delle cooperative, negli ultimi dieci anni il business delle aziende di disinfestazione è notevolmente aumentato. "Negli ultimi dieci anni la disinfestazione è quadruplicata, le squadre sono quadruplicate con un aumento del 482% - dice Fabio Bonaccorsi di Uecoop spiegando che - siamo arrivati a ben 4.100 realtà in tutta Italia, la metà delle quali concentrate tra Emilia, Lazio, Emilia. "E' cresciuta così tanto - osserva - perché é cresciuto il problema. Sono aumentate le zanzare, le cimici e gli insetti. Questo ha portato a una maggiore domanda da parte dei consumatori. Gli insetti più problematici, sono le zanzare". "La guerra a questi insetti - afferma si fa con prodotti chimici ma con alto livello di bio sostenibilità". Insomma tutto un pululare di specie aliene: zanzare tigre, cimici asiatiche, vespe cinesi, il punteruolo rosso.
A soffrire maggiormente di questa, chiamiamola, 'invasione' è l'agricoltura. Se la Sardegna, è infatti invasa dalle cavallette, per il Veneto la calamità si chiama cimice asiatica e i danni sono alti. "Sono le cimici e altri insetti come la Drosophila suzukii (moscerino della frutta) o il Cinipide del castagno, tutti insetti arrivati nel nostro Paese con la tropicalizzazione e la globalizzazione degli scambi, che stanno mettendo a repentaglio i raccolti", denuncia Lorenzo Bazzana, Responsabile economico Coldiretti. "Una stima dei danni - afferma - attualmente è difficile da fare. Sappiamo che ci sarà una forte contrazione dei raccolti, come quello delle pere, aggredito dalla cimice asiatica". "E' necessario - ribadisce Bazzana - che il nostro paese venga messo nella condizione di potersi difendere. Ci vogliono maggiori controlli alle frontiere, per evitare l'ingresso di nuovi parassiti alieni e quindi non presenti nel nostro paese e la possibilità di utilizzare parassitoidi per combattere in maniera biologica queste nuove avversità". Peraltro e per concludere se non vogliamo essere punti, un ottimo rimedio, almeno contro le specie autoctone, per i 400.000 allergici gravi italiani è la vaccinazione: il vaccino è efficace al 97% contro il veleno degli imenotteri, ma solo un paziente su 7 lo sceglie.
