di Valerio Masia
Nella migliore delle ipotesi di loro se ne parla poco. Eppure, tra le vittime dell’emergenza sanitaria, sono quelli che rischiano di riportare i danni più duraturi. Non parliamo di ristoranti o spiagge. Parliamo dei bambini, specie di quelli della scuola primaria: da mesi senza lezioni in presenza, da mesi privati della socialità in classe.