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Mattarella: "25 aprile nostro secondo Risorgimento"

24 aprile 2019 | 20.21
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Il presidente della Repubblica: "No a riscritture della storia. La libertà va difesa". E bisogna far sì che "i giovani sappiano far propri i valori costituzionali". Salvini: "Festa di tutti, mi aspetto rispetto"

(Foto Quirinale)
(Foto Quirinale)

Alla vigilia di un contestato 25 aprile, il presidente della repubblica Sergio Mattarella sottolinea come questo giorno "ci sollecita a riflettere su come il Paese seppe risorgere dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale. Fu davvero un secondo Risorgimento di un Paese materialmente distrutto" dalla guerra e "gettato nello scompiglio dal regime fascista nemico e da quello monarchico".
Il capo dello Stato, incontrando al Quirinale le Associazioni combattentistiche e d'Arma alla vigilia della Festa della Liberazione, insieme alla ministra della Difesa Elisabetta Trenta, ha tributato il suo omaggio ai combattenti partigiani e a coloro, uomini donne, militari e civili, e anche sacerdoti, che si impegnarono nella lotta all'oppressione nazifascista e si adoperarono per salvare gli ebrei e i perseguitati del regime: "La vostra testimonianza è un monito permanente, un argine di verità contro le interessate riscritture della storia".

"È al futuro d'Italia che dobbiamo guardare" e far sì che "i giovani sappiano far propri i valori costituzionali" che hanno riportato l'Italia nel consesso delle Nazioni e che "ci hanno permesso di raggiungere traguardi sociali inimmaginabili", ha detto ancora Mattarella. E ha ricordato che "la libertà non è un valore acquisito per sempre ma va difesa e sviluppata", sottolineando anche che il 25 aprile di 74 anni fa "fu il momento fondante della nostra democrazia" che trova il fulcro in quella Costituzione "in cui tutti devono riconoscersi" e la cui tutela e salvaguardia deve essere oggetto di un'azione costante "anche culturale e politica".

Salvini - La Festa della Liberazione del 25 aprile "è una giornata serena e di rispetto. Le forze dell'ordine a Torino hanno sequestrato materiale di pseudocomunisti che erano pronti a contestare la Brigata Ebraica. E una festa di tutti e non solo di qualcuno", ha detto il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine dell'inaugurazione di un comitato elettorale della Lega a Bergamo, parlando dei festeggiamenti per il 25 aprile. "Non è una festa solo dei comunisti, è di tutti. Mi aspetto rispetto e domani sarò in Sicilia e non vedo l'ora", ha aggiunto.

Pd - "Salvini e Di Maio tengano fuori dalla loro rissa il 25 aprile. Non usino questa data per meschini calcoli di bottega elettorale. La festa della Liberazione appartiene a tutti gli italiani e va celebrata, con rispetto e gioia, perché è la sorgente della nostra Repubblica", ha detto il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio. "Non ironizziamo troppo sul 25 aprile che poi finisce che qualcuno inizia a mettere in discussione la storia", ha commentato dal canto suo il segretario del Pd Nicola Zingaretti aggiungendo: "Non dimentichiamoci che tutto inizia con i nazionalismi, e poi l'odio e poi la guerra e poi la miseria e poi la guerra di liberazione e poi la libertà".

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