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Roma: 26enne morto alla Sapienza, il post degli organizzatori

24 giugno 2019 | 10.19
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I promotori di 'Sapienza Porto Aperto': "No alla strumentalizzazione della tragedia"

Immagine di repertorio (Adnkronos)
Immagine di repertorio (Adnkronos)

"Purtroppo, poche ore fa è giunta la notizia che non avremmo mai voluto sentire. Notizia drammatica e straziante per tutte e tutti noi: Francesco, il ragazzo rimasto ferito venerdì sera, non ce l'ha fatta. In questo momento vorremmo solo esprimere il nostro dolore e la nostra vicinanza alla famiglia e agli amici di Francesco". Un post su Facebook firmato dagli organizzatori di 'Sapienza Porto Aperto', per esprimere il cordoglio per la morte del 26enne, deceduto ieri dopo essersi reciso l'aorta femorale provando a scavalcare il muro di cinta dell'ateneo durante l'evento legato alla Notte Bianca.

Il giovane, operato d'urgenza al Policlinico Umberto I nel pomeriggio di sabato 22 giugno, era rimasto in prognosi riservata fino a domenica, quando è stato annunciato il suo decesso. Dopo poche ore dall'incidente, la comunità studentesca e quella accademica si erano attivate, tramite i canali della Sapienza e i profili social delle associazioni studentesche, diffondendo un appello per la raccolta di sangue necessario per il ragazzo.

Gli organizzatori dell'evento continuano sulla pagina 'Notte Bianca Sapienza': "È necessario, però, viste le falsità raccontate da una parte - fortunatamente solo una parte - della stampa, precisare alcune verità in merito ai fatti accaduti venerdì 21 sera/notte durante lo svolgimento di Sapienza Porto Aperto. 1. Non vi era alcun "ticket d’ingresso", ma una semplice offerta libera. Il cancello di piazzale Aldo Moro era aperto; 2. Sapienza Porto Aperto non è stato un rave. È stata piuttosto un'iniziativa artistico-culturale articolata in dibattiti sull’attualità, sport, musica, danze, live painting; ideata e realizzata per vivere e attraversare la città universitaria in modo diverso dal solito".

Rispetto alla morte del giovane 26enne, i collettivi universitari dichiarano: "3. Francesco è stato soccorso dall'ambulanza già presente in città universitaria, perché garantita, come sempre in questi casi, dalle studentesse e dagli studenti: la sicurezza e la tutela di tutte/i, infatti, è stata, come avviene in ogni occasione del genere, messa al primo posto; 4. Appena conosciuta la gravità dell’incidente occorso a Francesco, in un luogo della città universitaria distante dagli eventi artistici e musicali, questi ultimi sono stati immediatamente interrotti e, con la collaborazione di tutte le studentesse e tutti gli studenti, i tanti convenuti hanno tempestivamente lasciato la città universitaria".

"Per rispetto del dolore della famiglia e degli amici di Francesco", concludono i promotori dell'evento, "non abbiamo intenzione di entrare in dibattiti e polemiche che ci appaiono utili solo a falsificare, e dunque a strumentalizzare, una terribile tragedia, in cui un giovane, come noi, ha perso la vita. Alla famiglia e agli amici di Francesco va il nostro pensiero e tutta la nostra vicinanza".

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