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3 mln italiani 'stravolti' da primavera, da euforia a spossatezza

21 marzo 2014 | 18.25
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3 mln italiani 'stravolti' da primavera, da euforia a spossatezza

(Adnkronos Salute) - Euforia, senso di irrequietezza, energia instancabile oppure spossatezza, fiacca e sonnolenza. La primavera è una piccola rivoluzione in grado di stravolgere circa 3 milioni di italiani, "il cui sistema endocrino e ormonale è più sensibile al cambiamento climatico. Attenzione però: si tratta di effetti transitori che non travolgono l'assetto caratteriale. Una situazione ben diversa rispetto a quella sperimentata da circa 3.000 persone, nelle quali questo passaggio può provocare l'emersione di una sintomatologia patologica, dal punto di vista della salute mentale". Lo spiega all'Adnkronos Salute Massimo Di Giannantonio, docente di psichiatria all'università di Chieti, secondo cui in gran parte dei casi la primavera si traduce in una ventata di energia. "La fine dell'inverno è rigenerante e, dal punto di vista energetico, porta il segno positivo: l'essere umano, anche quello più sensibile, reagisce infatti in coerenza con l'ecosfera. In pratica - spiega lo psichiatra - dopo il lungo letargo, si rimette in campo il ciclo produttivo, e questo dal punto di vista neuroendocrino ed ormonale, alle nostre latitudini equivale a una sferzata di energia. Una ripresa e un risveglio che accomuna tutta la natura". Ci sono però anche persone che odiano la primavera, e non solo per il risveglio delle pollinosi. "Queste persone, con l'arrivo del clima mite e la fioritura, si sentono stanche, fiacche e spossate. Il fatto è che il loro equilibrio ormonale ed elettrolitico è stato 'pompato' oltre misura in inverno, magari a causa di un'attività fisica impegnativa, o dello stress, o di una eccessiva esposizione alla luce magari a causa di un viaggio. Il tutto in una stagione che dovrebbe essere 'di letargo'". Risultato? Dopo questa iperattività invernale, con la primavera è come se si venisse presi in contropiede: "Si è stanchi, spossati, svogliati e occorre un po' per riprendersi". In ogni caso l'effetto, positivo o meno, del cambio di stagione si attenuerà con il passare dei giorni, via via che entra in campo la capacità di adattamento. "Ben diverso - dice Di Giannantonio - è il problema per chi ha visto emergere sintomi patologici. In questo caso è fondamentale non sottovalutare i segnali 'spia' e il malessere e assicurarsi una diagnosi specialistica accurata. I rischi di una patologia mentale non diagnosticata in tempo sono legati a danni fino a 27 volte superiori rispetto a quanto accade con un diagnosi corretta e accurata, ma soprattutto rapida". Quando è il caso di chiedere aiuto? "Ipersonnia o insonnia improvvise, dunque alterazione del ritmo sonno-veglia, ma anche sazietà o prolungata inappetenza, affaticabilità e iperreattività, ovvero nervosismo intenso e improvviso, sono tutte spie che devono indurre le persone a non sottovalutare questo malessere, pensando a un banale passaggio di stagione - conclude - e invece a rivolgersi al medico".

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