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37 anni fa l'impresa azzurra al Mundial di Spagna

11 luglio 2019 | 13.29
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Era la sera dell'11 luglio 1982 quando Zoff alzò nel cielo di Madrid la coppa del mondo

(Fotogramma /Ipa)
(Fotogramma /Ipa)

Sono passati 37 anni dalla notte del Bernabeu, una calda notte di luglio in cui capitan Zoff alzò al cielo la coppa del mondo dopo una cavalcata entusiasmante culminata nella vittoria per 3-1 in finale contro la Germania Ovest. Era l’11 luglio 1982 quando gli azzurri guidati da Enzo Bearzot, partiti per il Mundial di Spagna massacrati dalla critica e senza i favori dei pronostici, furono più forti di tutto e riportarono dopo 42 anni un titolo mondiale nel Belpaese.

Una cavalcata entusiasmante. Dopo un deludente avvio, 1-1 contro Perù e Camerun, la squadra si compattò diventando una macchina da guerra perfetta e inarrestabile. 2-1 all'Argentina di Diego Armando Maradona e Passarella, grazie ai gol di Tardelli e Cabrini. Una consapevolezza della propria forza ribadita nella vittoria forse più dolce di quel mondiale, il 3-2 ai maestri del Brasile. Ai gol di Socrates e Falcao replicò con una tripletta Paolo Rossi. Una 'formalità' il 2-0 alla Polonia in semifinale.

Infine la serata di Madrid contro la Germania, ultimo ostacolo verso la consacrazione di una squadra la cui formazione e il nome dei suoi protagonisti sono scolpiti indelebili nella mente dei tifosi. La calma e la sicurezza di Zoff tra i pali. In difesa la giovane esuberanza di Bergomi, le marcature asfissianti di Gentile, Collovati e ancora la classe del compianto Gaetano Scirea. A centrocampo Tardelli (fa ancora venire i brividi la corsa e l'esultanza dopo il gol con la Germania), Marini e Oriali passando per Cabrini e Causio. E ancora, Antognoni, le galoppate di Bruno Conti sulla fascia, Ciccio Graziani. Davanti 'Spillo' Altobelli, che firma il gol della sicurezza, il terzo, contro la Germania, e Paolo Rossi, il protagonista indiscusso del Mundial con i suoi 6 gol.

I meno giovani porteranno sempre nel cuore il ricordo del 'maestro' di tattica Enzo Bearzot, allenatore friulano di poche parole ma di grande acume tattico con la sua immancabile pipa. L'esultanza in tribuna del presidente della Repubblica Sandro Pertini, la partita a carte in aereo del capo dello Stato con Zoff, Bearzot e il 'barone' Causio'.

Infine la partecipazione viscerale degli italiani i quali, dopo aver sofferto davanti alla tv per le sorti degli azzurri, si sono riversati per le strade per fare esplodere tutta la loro gioia. Le folle oceaniche per le vie delle città con gli immancabili caroselli delle macchine e un fiume di bandiere tricolore resteranno tra i ricordi indelebili di chi l'ha vissuta.

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