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40 testuggini palustri rilasciate in due siti ottimizzati a Savona

09 luglio 2014 | 16.24
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40 testuggini palustri rilasciate in due siti ottimizzati a Savona

Quaranta esemplari di testuggine palustre (Emys orbicularis ingauna) sono stati rilasciati questa mattina in habitat naturali in due siti di Interesse Comunitario nel savonese, nella Piana di Albenga, la cava Valloni e uno stagno nell'alveo del fiume Centa, nella zona di Bastia, oggetto quest'anno della rimozione degli esemplari di testuggini alloctone finanziata all'interno del progetto europeo Lifeemys.

Approvato a luglio 2013 con una durata di 3 anni, il progetto Lifeemys, cofinanziato all'interno del programma Life+ per un valore totale di 1,3 milioni di euro, coinvolge l'Acquario di Genova, ente capofila, Arpal, Università di Genova (Distav), Parco di Montemarcello-Magra e Giardino Zoologico di Pistoia, con il supporto della Provincia di Savona e della Regione Liguria.

Obiettivo del progetto è la conservazione della testuggine palustre Emys orbicularis in due zone umide della Liguria, tramite la rimozione delle specie aliene, testuggini acquatiche esotiche acquistate come animali da compagnia e poi rilasciate in natura, il miglioramento dell'habitat e il ripopolamento.

Il progetto prevede, tra l'altro, la cattura delle testuggini palustri aliene nelle aree di intervento e il loro trasferimento nello stagno creato nel Giardino Zoologico di Pistoia, l'allevamento ex situ di Emys orbicularis ingauna e ripopolamento nella piana di Centa, il miglioramento della qualità dell'habitat e dei luoghi di nidificazione, tramite la rimozione di vegetazione erbacea e arbustiva e l'inserimento di nuove aree di basking dove gli animali possono sostare al sole.

Gli esemplari reintrodotti nell'ambiente naturale sono nati negli anni passati grazie al primo progetto pensato per la conservazione di questa specie, il Progetto Emys, che dal 2000 coinvolge diversi partner impegnati fianco a fianco per la conservazione e riproduzione della testuggine palustre Emys orbicularis ingauna, originaria del territorio albenganese, che fino a qualche anno fa si reputava estinta a causa delle fortissime alterazioni del suo habitat naturale, subìte a partire dagli anni 60.

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