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462 milioni di bambini colpiti da disastri, lanciata campagna #EmergencyLessons

19 maggio 2016 | 12.49
LETTURA: 4 minuti

(Agenzia Fotogramma) - FOTOGRAMMA
(Agenzia Fotogramma) - FOTOGRAMMA

L’Unione Europea e l’UNICEF lanciano #EmergencyLessons, una nuova campagna che ha l’obiettivo di sottolineare l’importanza dell’istruzione per i bambini colpiti da emergenze. Circa 1 bambino su 4 in età scolare – 462 milioni – adesso vive in uno dei 35 paesi colpiti da crisi, compresi i circa 75 milioni di bambini (di cui 16 milioni rifugiati) che hanno disperato bisogno di supporto per l’istruzione. Le ragazze che vivono in paesi colpiti da conflitti hanno 2,5 volte maggiore probabilità di essere escluse dalla scuola rispetto ai ragazzi.

Questa campagna di sensibilizzazione è veicolata attraverso i social media per raggiungere 20 milioni di persone in Europa, in particolar modo i giovani con meno di 25 anni in Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Slovenia, Slovacchia e Regno Unito, e ispirarli a supportare milioni di bambini e adolescenti che hanno interrotto il percorso scolastico a causa delle emergenze.

La campagna #EmergencyLessons si basa sulle esperienze di vita dei bambini che vivono in emergenza in paesi come Guinea, Iraq, Nepal e Ucraina. Le loro storie personali sulla straordinaria difficoltà che affrontano per ottenere un’istruzione ci dimostrano perché i bambini possono e devono continuare ad imparare. Nei prossimi 7 mesi, queste storie saranno condivise attraverso social media nell’ambito della campagna #EmergencyLessons. Allo stesso tempo saranno condivise anche informazioni per accrescere la consapevolezza, far comprendere e supportare i bambini e i giovani che non possono andare a scuola.

“I giovani capiscono meglio di chiunque altro l’importanza dell’istruzione per le loro vite oggi e il loro futuro. Chi può sapere meglio di loro che il loro domani dipende da ciò che imparano oggi? Chi, meglio dei giovani di oggi, può chiedere che il mondo gli garantisca le competenze di cui hanno bisogno per costruire un mondo migliore? Il loro futuro, e il nostro, dipendono da questo”, ha dichiarato Anthony Lake Direttore generale dell’UNICEF.

Oltre a non proseguire il proprio percorso di studi e alla perdita dei benefici che ne possono derivare per loro e le loro società, i bambini fuori dalla scuola sono più vulnerabili ad abusi, sfruttamento e reclutamento da parte di forze armate. Le scuole garantiscono un luogo sicuro dove possono essere protetti da queste minacce.

La campagna sottolinea anche gli altri benefici di andare a scuola – avere amici, avere insegnanti che aiutano i bambini a superare i loro traumi, avere una stabilità seguendo le lezioni in classe.

“Qui in Europa tendiamo a dare per scontato l’accesso all’istruzione, e a dimenticare quanto sia una parte importante della vita di un bambino, soprattutto quando ogni cosa attorno è distrutta” ha dichiarato Christos Stylianides, Commissario dell’Unione Europea per gli Aiuti Umanitari e la Gestione delle Crisi. “Speriamo che questa campagna possa aiutare gli europei a comprendere meglio perché, quando si verifica un disastro, l’apprendimento è importante quanto l’accesso al cibo, all’acqua, ai vaccini e ai rifugi.”

Diverse celebrità stanno dando il loro supporto a #EmergencyLessons, come Samantha Cristoforetti, Astronauta italiana dell’ESA/Agenzia Spaziale Europea, Bostjan Nachbar, giocatore sloveno di basket e Kriszta D. Tóth, presentatrice delle news e personalità dei media ungherese, e Jako Bekr, ballerino slovacco.

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