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5S-Lega, accordo al fotofinish

13 maggio 2018 | 06.49
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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Movimento 5 Stelle e Lega sono a lavoro per chiudere il contratto di governo e registrano convergenze su molti dei punti principali del programma, al netto delle distanze su alcuni dossier. "Si sta lavorando, su molti punti c'è accordo, su altri c'è ancora da lavorare", ha dichiarato ieri il leader della Lega, Matteo Salvini, uscendo dal Pirellone dopo l'incontro con il capo politico M5S, Luigi Di Maio. Una sintonia confermata anche dal leader grillino: "C'è un'intesa su tante cose" mentre "stiamo discutendo su alcune cose su cui non siamo d'accordo ed è anche normale che sia così", ha spiegato Di Maio a commento dei lavori che vedono impegnate a Milano le delegazioni giallo-verdi. Uno dei nodi ancora da sciogliere riguarda la premiership. Ma sia Salvini che Di Maio assicurano che nel corso del colloquio non si è parlato di nomi.

Quella di Movimento 5 Stelle e Lega è una corsa contro il tempo: l'obiettivo è chiudere il prima possibile un'intesa da sottoporre al Capo dello Stato. E' stato lo stesso Di Maio a far capire che non basteranno solo 24 ore per chiudere l'accordo. Questa mattina, sempre negli uffici del gruppo regionale M5S, pentastellati e leghisti si incontreranno nuovamente per lavorare alla bozza (che allo stato attuale si articola in una ventina di punti). "Cercheremo di portare a termine il lavoro in modo tale che la settimana prossima si possa presentare il prima possibile un programma articolato e concluso", ha affermato il leader 5 Stelle nel corso di una diretta Facebook.

Nel giorno in cui è arrivata la notizia della 'riabilitazione' di Silvio Berlusconi sancita dal Tribunale di Milano, Salvini ha rivendicato il suo ruolo di capo della coalizione che alle ultime elezioni ha ottenuto il 37%, ponendo l'accento su alcuni dei temi cari alla Lega. "Quello che sta a cuore a me come leader del centrodestra e della Lega - ha evidenziato - è un'Italia dove si pagano meno tasse, dove c'è meno burocrazia, dove spariscono spesometri e redditometri, dove vengono espulsi più clandestini e sbarcano meno richiedenti asilo, dove c'è il diritto alla legittima difesa e dove fare impresa tornerà a essere normale e conveniente".

E sui rapporti da tenere con l'Unione europea ha fatto capire che con Lega e 5 Stelle sono sulla stessa lunghezza d'onda: "Tutto quello che vogliamo fare ovviamente passa attraverso la rinegoziazione dei trattati europei, perché se non cambiano le regole europee, non cambiano i parametri, i vincoli imposti dall'Europa, l'Italia soffoca e su questo - ha detto Salvini - mi sembra che l'impegno sia comune".

E nella giornata in cui si lavorava al contratto tra M5S e Lega, da Dogliani, nel cuneese, Sergio Mattarella ha sottolineato come la figura del presidente della Repubblica non sia "notarile". E, ricordando Luigi Einaudi, ha rimarcato la prerogativa del capo dello Stato di nominare il presidente del Consiglio. "Luigi Einaudi - ha scandito Mattarella - si servì in pieno delle prerogative attribuite al suo ufficio ogni volta che lo ritenne necessario. Fu il caso illuminante del potere di nomina del presidente del Consiglio dei ministri, dopo le elezioni del 1953. Nomina per la quale non ritenne di avvalersi delle indicazioni espresse dal principale gruppo parlamentare, quello della Democrazia cristiana".

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