Lo spettacolo diretto da Luciano Cannito si ispira all'omonimo film di Stanley Donen uscito nel 1955. Ambientato nell'Oregon cita il grande regista americano, la magia della sua cinematografia western irriverente e beffarda
Si ispira alle atmosfere irriverenti e beffarde della cinematografia western di Quentin Tarantino '7 Spose per 7 Fratelli' (regia e coreografia di Luciano Cannito), il musical dei record che ritorna al Teatro Brancaccio di Roma, dal 12 al 30 ottobre, liberamente ispirato all'omonimo film di Stanley Donen uscito nel 1955. In scena 22 interpreti tra cantanti, danzatori, attori (la direzione musicale è firmata da Beppe Vessicchio)-
7 Spose per 7 Fratelli è ambientato tra le montagne dell'Oregon nel 1850. E' il racconto dei fratelli Pontipee, Adamo, Beniamino, Caleb, Daniele, Efraim, Filidoro e Gedeone, montanari rissosi e refrattari a qualsiasi tipo di educazione, alla ricerca di un'anima gemella. Complice il fratello maggiore Adamo e la la nuora, Milly, decidono di rapire alcune ragazze del luogo, una sorta di 'ratto delle Sabine' in salsa americana con tanto di lieto fine, matrimonio e la benedizione di un intero villaggio.