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8 marzo: Camusso, estendere tutela maternità a tutte le lavoratrici

07 marzo 2014 | 16.45
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8 marzo: Camusso, estendere tutela maternità a tutte le lavoratrici

Roma, 7 mar. (Labitalia) - "Nella crescente precarietà e incertezza sul lavoro, l'autonomia economica per avere un figlio oggi in Italia è una sfida. Per questo serve, ora, l'estensione della tutela della maternità a tutte le lavoratrici, a tutte le tipologie di lavoro". Alla vigilia dell'8 marzo, giornata internazionale della donna, in un intervento su 'Prima Donna', speciale per questa giornata di 'Rassegna Sindacale', il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, lancia nell'editoriale dal titolo 'Maternità valore sociale' il bisogno di estendere la tutela di quest'ultima.

Un bisogno che trova sostanza in alcuni numeri, come quelli forniti dal Ministero del Lavoro nella relazione annuale sulle convalide delle dimissioni delle lavoratrici madri e dei lavoratori padri, da dove emerge che "nel solo 2012 sono 20 mila i padri e soprattutto le madri lavoratrici che hanno lasciato il lavoro durante la gravidanza o subito dopo la nascita di un figlio in Italia", ricorda la Cgil in una nota a cura dell'ufficio Politiche di genere. Nello specifico, prosegue, "sono state 18.454 le lavoratrici che si sono dimesse 'volontariamente' nel primo anno di vita del bambino, dato che si è tenuto sostanzialmente costante nel coso degli ultimi cinque anni, andando a convalidare le dimissioni alla Direzione provinciale del lavoro (Dpl)". Ad esse si aggiunge "il numero, difficile da quantificare, delle mamme lavoratrici non tenute alla convalida delle dimissioni alla Dpl, per non parlare delle tante lavoratrici precarie per le quali la maternità significa spesso la perdita di ogni speranza di rinnovo del contratto. Alle madri si aggiungono poi anche 733 padri lavoratori per un totale di 19.187 dimissioni nel 2012".

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