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8 marzo: fiorai torinesi scrivono a istituzioni, tolleranza zero contro abusivismo

05 marzo 2014 | 18.13
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''La nostra fondata preoccupazione è che, anche quest'anno, più del 50% del giro d'affari legato alla Festa della Donna possa finire nelle tasche del commercio illegale, mentre le nostre aziende continuano a chiudere: da oltre mille sono oggi in Torino e provincia poco più di 500''. A lanciare l'allarme e' Giovanni Barberis, presidente dell'Associazione Fiorai dell'Ascom torinese, che a fronte delle preoccupazioni di una categoria fra le più colpite dalla crisi dei consumi e dal fenomeno delle vendite abusive ha scritto una lettera alle istituzioni torinesi per chiedere ''tolleranza zero'' contro il fenomeno delle vendite abusive di fiori.

''La situazione - sottolinea Barberis - è non più tollerabile, anche perché è ormai legata ad una quotidianità che va ben oltre l'8 Marzo o il singolo evento di turno e investe le nostre attività e tutta la rete della distribuzione commerciale 'a norma' per tutto l'arco dell'anno. Ora diciamo 'basta' Siamo stufi - conclude Barberis - di pagare, noi commercianti 'in regola' e mai come oggi sottoposti a controlli fiscali della massima severità''

Secondo l'associazione di categoria, quest'anno il giro d'affari stimato per la Festa della donna, con le mimose vendute fra l'altro a prezzi mediamente inferiori rispetto all'anno scorso, nellaprovincia torinese si aggira intorno ai 400mila euro, contro i 450 di un anno fa.

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