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97enne ritira pensione e viene derubato: 2 arresti a Bari

02 aprile 2020 | 12.19
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(Fotogramma)
(Fotogramma)

Un uomo di 97 anni, dopo aver ritirato la sua pensione all'ufficio postale, è stato derubato nel percorso di ritorno verso casa. E' accaduto ieri mattina a Bari. Agenti della Squadra Mobile della Questura hanno arrestato due pregiudicati. L'anziano ha prelevato il contante e si è avviato verso la propria abitazione ma, dopo pochi minuti, si è ripresentato affannato e sconcertato allo sportello, dichiarando di essere stato appena derubato della somma ritirata.

Il direttore dell'Ufficio Postale ha allertato il numero di emergenza 113 e gli equipaggi della Sezione Falchi della Squadra Mobile, impegnati nel controllo e monitoraggio dei servizi di prima necessità per far fronte all'emergenza Covid-19. Grazie alle dichiarazioni dei testimoni, i poliziotti hanno accertato che la vittima, in fila all'esterno dell'ufficio, era stata avvicinata da un altro utente che era riuscito ad entrare subito dopo l'anziano signore, osservandone i movimenti.

All'uscita, si è offerto di accompagnare la vittima a casa e, proprio in quel frangente, ha sfilato i soldi che custodiva in tasca per poi congedarsi con una scusa. Le immagini dell'impianto di videosorveglianza dell'Ufficio Postale hanno consentito agli agenti di riconoscere N.P., 60enne pregiudicato barese già noto alle Forze dell'Ordine, nonostante lo stesso indossasse una mascherina chirurgica.

Il borseggiatore è stato poco dopo rintracciato dai Falchi a bordo di un'auto condotta dal suo complice, il 27enne M.I., anch'egli pregiudicato. I due malviventi, scoperti, hanno tentato di fuggire ma sono stati bloccati e trovati in possesso della somma di denaro sottratta alla vittima e di una pinza filatelica di 20 centimetri di uso comune tra i collezionisti di francobolli, strumento evidentemente utilizzato per sfilare dalla tasca della vittima il denaro.

I due sono stati arrestati per i reati di furto pluriaggravato, resistenza, minaccia ed oltraggio a pubblico ufficiale e denunciati per inosservanza al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per l'emergenza Covid-19. Il denaro è stato restituito.

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