
Il 16 aprile argomento esaminato dal Parlamento europeo
Milano, 31 mar. (Adnkronos) - Assocalzaturifici, insieme ad alcuni eurodeputati italiani, lancia l'ultimo appello per difendere, in sede europea, l'obbligo di indicazione di origine, alla vigilia dell'esame da parte del parlemnto europeo dell'articolo 7 del 'Regolamento comunitario sulla sicurezza dei prodotti destinati ai consumatori' (il 16 aprile prossimo).
Come è emerso oggi nel corso dell'incontro a Milano 'Made In: ultima chiamata!', l'Europa è ancora l'unica tra le maggiori economie mondiali a non prevedere per legge l'etichettatura obbligatoria d'origine per le merci che circolano all'interno dell'Ue. Per intervenire in questa situazione, l'articolo 7 della Commissione Imco (mercato interno e protezione dei consumatori) prevede che i fabbricanti e gli importatori appongano sui loro prodotti un'indicazione del paese d'origine e, nel caso in cui le dimensioni lo consentano, anche sull'imballaggio della merce o su un documento di accompagnamento.
Inoltre, il Regolamento prevede che i fabbricanti siano autorizzati a indicare il paese d'origine solo in inglese, attraveso l'indicazione 'Made in' accompagnata dal nome dello stato di provenienza, per renderlo comprensibile ai consumatori. (segue)