
Roma. Nella pubblica amministrazione si avverte l'esigenza di "cambiare l’ottica, ponendo al centro obiettivi di politica organizzativa e di sviluppo del capitale umano, in funzione dei quali vanno calibrate le azioni da intraprendere e gli stessi interventi sulle norme". A suggerirlo è l'Aran nell'ultimo Rapporto semestrale sulle retribuzioni dei pubblici dipendenti."Vi sono squilibri a livello organizzativo, che richiedono interventi di ristrutturazione e di ridefinizione degli assetti interni - si spiega nel Rapporto - vi è un gap di competenze professionali degli occupati attuali, che richiede più sostenuti investimenti in politiche formative e di sviluppo delle risorse umane, interventi di riqualificazione, nonché la previsione di misure per incentivare l’esodo o per accompagnare verso il pensionamento".Inoltre si rilevano "squilibri nella distribuzione del personale a livello territoriale e tra processi di lavoro, che richiedono una più accurata analisi dei fabbisogni per individuare con maggiore precisione ambiti che presentano sofferenze ed ambiti che presentano ridondanze e, contestualmente, adeguati incentivi e misure per favorire la mobilità del personale, i cui numeri, allo stato, appaiono del tutto inadeguati". (segue)