
(Adnkronos) - "In particolare -fa notare Manconi- sono due le questioni controverse: la 'consapevolezza' nel candidato di incorrere in uno scambio politico-mafioso e il fatto che la sua mera 'disponibilità' ad adoperarsi integri già gli estremi del reato. Per fortuna magistrati non sospettabili di indulgenza verso i poteri criminali come Giancarlo Caselli e Rodolfo Sabelli hanno chiarito che si tratta di riferimenti che possono essere espunti dalla formulazione dell’articolo 416ter''.
''La consapevolezza della situazione delittuosa -prosegue il parlamentare Pd- è, secondo Caselli, scontata in un reato doloso, mentre la mera disponibilità a scambiare qualcosa in cambio del voto appare a Sabelli una violazione del principio di tipicità delle norme penali già soddisfatto dalla possibilità di un sostegno elettorale offerto in cambio di danaro o altra utilità".