
leader Fi, pronti a rispettare accordi ma divisioni Pd non affossino riforme
(Adnkronos) - Le tensioni Pd-Fi si erano già manifestate in mattinata con uno scontro a distanza tra i capigruppo. Cominciano gli azzurri Paolo Romani e Renato Brunetta. "In questo clima di preoccupanti convulsioni dentro il Pd, occorre ribadire che la prima riforma da realizzare per mettere in sicurezza il funzionamento istituzionale e' la riforma elettorale".
A stretto giro arriva la replica di Luigi Zanda e Roberto Speranza: "La logica e la ragionevolezza istituzionale rendono non solo opportuno ma anche necessario che, almeno in prima lettura, la riforma del Senato venga approvata prima della riforma elettorale". Ma non finisce qui. Poche ore prima del Cdm, interviene anche Silvio Berlusconi. "Abbiamo dimostrato la nostra serieta' approvando alla Camera la legge elettorale, che ora vorremmo vedere in aula al Senato quanto prima. Speriamo che le divisioni emerse nel Partito Democratico non affossino il tentativo di modernizzare le nostre istituzioni", sottolinea il leader di Fi.
E avverte: "La sinistra non scarichi ancora una volta sugli italiani i propri problemi. L'accordo che abbiamo sottoscritto e' il patto fra due leader interessati a rinnovare in profondita' il Paese, a rendere piu' sicura e forte la nostra democrazia e meno precarie le liberta' civili e repubblicane. Noi rispetteremo fino in fondo gli accordi che abbiamo sottoscritto e siamo pronti a discutere tutto nel dettaglio, senza accettare testi preconfezionati, ma lavorando insieme per costruire le riforme migliori per il Paese". (segue)