Il governatore del Veneto: "Ci chiudono la porta in faccia. Magari, se vogliono, andiamo noi a fare un giro di tamponi a casa loro e vediamo che incidenza hanno"
"Ho sempre avuto il mito della Grecia, pensare che la culla della cultura e dell'antichità si sia ridotta a fare gli editti per escludere il Veneto che ha legami a doppio filo con la Grecia lo trovo allucinante. Sappiano che non ci vedono più, perché è inevitabile. Se ci chiudono la porta in faccia in questo modo, almeno avessero chiesto informazioni. Il Veneto è a disposizione della comunità greca in maniera costruttiva per mostrare le carte. Poi magari, se vogliono, andiamo noi a fare un giro di tamponi a casa loro e vediamo che incidenza hanno perché non c'é un Paese indenne dal coronavirus". Lo ha detto Luca Zaia durante la conferenza stampa commentando le restrizioni imposte dalla Grecia ad alcune regioni d'Italia.
"Ho detto alla Grecia di togliere la nostra regione perché parlo per il Veneto, per l'Italia ci pensi il ministro degli Esteri. Parto dal presupposto che la Grecia ha messo solo alcune regioni nel bando, quattro. Ma non esiste: siamo tutti una faccia e una razza Grecia e Italia. Non esiste che i greci ci facciano sta roba, me lo sarei aspettato da tutti ma non da loro - ha scandito - Ho l'impressione che i governanti siano assolutamente disconnessi rispetto al popolo greco, gli operatori greci che conosco non sono di questa opinione".
"Il Veneto non chiude a nessuno - ha messo in chiaro - la terra più ospitale del mondo non chiude a nessuno, tutti sono ben accetti, anzi, quelli che mandano via gli altri vengano pure qui da noi che un posto lo troviamo sempre".