
Città del Vaticano, 5 ott. (Adnkronos) - I preti sposati lanciano un appello al Sinodo dei Vescovi riunito in Vaticano sino al 29 ottobre: “Riammetteteci alla vita della Chiesa, potremmo dare un grosso contributo”, sottolinea don Giuseppe Serrone a capo di un movimento che raccoglie sacerdoti che si sono sposati. Don Serrone ricorda che la loro posizione è diversa rispetto a quella dei ‘viri probati’ -oggetto di dibattito al precedente Sinodo sull’Amazzonia -tuttavia, allAdnkronos osserva: “Siamo un potenziale di evangelizzazione sprecato. La diminuzione statistica di preti, sempre più evidente, costringe ad una riforma canonistica legale. Ci aspettiamo l’avvio di un processo, quanto meno un segnale di apertura, consapevoli che la strada è lunga”.
“I sacerdoti- osserva don Serrone che è sposato con Albana da 23 anni e con la quale vive a Reggio Emilia - rimangono tali per sempre, tuttavia non siamo autorizzati ad amministrare alcun sacramento. Tra di noi ci sono bravissimi teologi, sacerdoti preparati: potrebbero dare un grosso contributo. Non siamo più in fase di rivendicazione considerato anche il momento storico nel quale viviamo, con i conflitti in tante parti del mondo. Ma le speranze che per noi si possa aprire uno spiraglio sono tante. Possiamo dare una grossa mano alla Chiesa”.