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Ex Ilva, ArcelorMittal: "Riduciamo produzione e rallentiamo investimenti"

"Queste misure saranno in vigore fintanto che Invitalia non adempierà agli impegni presi con l’Accordo di Investimento"

(Foto Fotogramma)
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20 marzo 2021 | 10.05
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"Aminvestco è costretta ad annunciare una riduzione dei suoi livelli di produzione ed un rallentamento temporaneo dei suoi piani di investimento. Queste misure saranno in vigore fintanto che Invitalia non adempierà agli impegni presi con l’Accordo di Investimento". Lo annuncia Arcelor Mittal in una nota.

Aminvestco fa riferimento all’Accordo di Investimento firmato con Invitalia lo scorso 10 dicembre 2020 che prevede l’impegno si Invitalia a sottoscrivere e versare un aumento di capitale di euro 400 milioni entro il 5 febbraio 2021 ed una serie di altre misure per sostenere gli investimenti della società. "Nonostante la natura vincolante dell’Accordo, ad oggi Invitalia non ha ancora sottoscritto e versato la sua quota di capitale e quindi non ha adempiuto agli obblighi previsti dall’Accordo. Questo persistente mancato adempimento sta seriamente compromettendo la sostenibilità e le prospettive dell’azienda e dei suoi dipendenti", si aggiunge nel testo..

“Grave la decisione di ArcelorMittal di sospendere gli investimenti e i programmi di risanamento ambientale, di ridurre al minimo la marcia degli impianti fermando completamente acciaieria 1, treno nastri 2, treno lamiere e tubificio con la conseguente e immediata messa in cassa integrazione da subito di altre centinaia di lavoratori (300 solo delle manutenzioni tra officina e magazzino), che si aggiungono agli attuali 3mila già in cassa da oltre un anno e mezzo”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm. “Il Presidente del consiglio Draghi intervenga subito per bloccare questa grave emergenza prima che sia troppo tardi”, chiede il sindacalista.

"La situazione è ormai di un gravità inaccettabile. Non stiamo zitti e siamo fortemente preoccupati che atteggiamenti irresponsabili e tattici in corso da parte di tutti i soggetti portino alla chiusura dello stabilimento. Il governo si è insediato da un mese e avrebbe dovuto già confermare e realizzare l'ingresso di Invitalia con i 400 milioni pattuiti in A.Mittal . Le riunioni continuano invece a rimescolare le carte. Si parla di un cambio di passo ma si rinvia tutto. Serve Invitalia governo e azienda realizzino l'accordo firmato il 10 dicembre e risottoscrivano un patto concreto per dare a Taranto nuove prospettive. Non staremo fermi ad attendere". Così il leader Fim, Roberto Benaglia, torna a criticare duramente il Governo sulla partita dell'ex gruppo Ilva sollecitando una convocazione a breve, alla luce della decisione di A.Mittal di tagliare la produzione e rallentare gli investimenti ambientali a Taranto come contromossa alla latitanza dell'esecutivo rispetto al versamento della prima tranche dell'ingresso dello Stati nel capitale di A.Mittal.

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