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Pil: Osservatorio Faini, a maggio s'interrompe fase espansiva, primo calo congiunturale

21 giugno 2023 | 13.23
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A maggio si interrompe la fase espansiva del pil. L’aggiornamento della stima del prodotto interno lordo reale mensile di maggio segna la prima flessione congiunturale del 2023 (-0,3% su mese) dopo la sostanziale stabilità registrata in aprile. In termini tendenziali il tasso di variazione del pil decelera a 0,9% dall’1,5% precedente. A rivelarlo l’analisi elaborata dall'Adnkronos della Fondazione Tor Vergata, diretta da Beniamino Quintieri, attraverso il suo Osservatorio Faini, creato in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze, che elabora e commenta - ogni mese - i risultati del Pil reale per singolo mese.

Il calo del pil in maggio riflette la perdurante fase di debolezza dell’attività̀ manifatturiera, colta dalla quarta diminuzione consecutiva della produzione industriale in aprile (-1,9% m/m dal -0,6%) e risultata più forte delle attese; inoltre, contribuiscono al calo dell’attività̀ la contrazione dei consumi elettrici industriali e del traffico autostradale pesante di maggio, verosimilmente influenzato dal rallentamento della viabilità̀ connesso all’alluvione in Emilia-Romagna.

Lo scenario prospettico è connotato da segnali di indebolimento dell’attività, legati al rallentamento ciclico a livello europeo ma con andamenti settoriali eterogenei: le indagini qualitative presso le imprese confermano il momento meno favorevole per l’industria, come indicato dalla nuova diminuzione delle attese di produzione delle imprese manifatturiere oltreché́ dell’indice PMI del settore, in territorio di contrazione per il secondo mese consecutivo (45.9 da 46.8). I servizi continuano a mostrarsi più dinamici, malgrado la diminuzione dell’indice PMI (a 54,0 da 57,6 di aprile) e del clima di fiducia nei servizi di mercato. L’elevato livello raggiunto dai prezzi continua a pesare sulla domanda delle famiglie: il clima di fiducia dei consumatori arretra marginalmente a maggio accompagnandosi alla nuova flessione della fiducia nel commercio al dettaglio nello stresso mese e alla flessione del volume delle vendite di aprile (-0,2%).

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