Dopo la stretta sulle frodi arrivano anche le norme che obbligano le imprese che volessero accedere all'incentivo previsto dalla legge ad applicare ai lavoratori il contratto nazionale di settore firmato dai sindacati maggiormente rappresentativi. Il Superbonus dunque entra così a fare parte della strumentazione del governo per la lotta contro le morti sul lavoro, ultimamente in crescendo. Il Consiglio dei ministri, infatti, ha dato il verde ad una norma, messa sul tavolo della discussione collegiale nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro Andrea Orlando che obbliga e imprese ad applicare quanto previsto dal contratto. Non solo perciò salario, orario, ferie e malattie ma soprattutto quella "formazione e maggiore sicurezza" prevista dalla 'magna carta' dell'edilizia per chi lavora nei cantieri.
Non potranno dunque essere riconosciuti per lavori edili quelli "eseguiti da datori di lavoro che non applicano i contratti collettivi del settore edile, nazionale e territoriali, stipulati dalle associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale", si legge nel dispositivo approvato questa sera. E il contratto collettivo applicato, prevede il testo, "deve essere indicato nell’atto di affidamento dei lavori e riportato nelle fatture emesse in relazione all’esecuzione dei lavori".A verificare la corrispondenza non solo fiscale ma anche 'contrattuale' sarà l’Agenzia delle entrate che si avvarrà dell’Ispettorato nazionale del lavoro, dell’Inps e delle Casse edili. Ovviamente la norma non è retroattiva e non riguarderà La presente disposizione non si applica ai lavori avviati alla data di entrata in vigore della legge.
"E' una norma molto importante. Con il Superbonus e con i bonus che sono stati erogati in questo ambito, infatti, sono cresciute le imprese, ma spesso è cresciuta anche l’improvvisazione attraverso la quale si è reclutata manodopera. Tutto questo a scapito della sicurezza e della condizione dei lavoratori nei cantieri. Per questo abbiamo introdotto una norma che prevede come presupposto al rilascio dei bonus il fatto che sia applicato un buon contratto, cioè, un contratto siglato da organizzazioni che hanno messo al centro della loro attenzione il tema della sicurezza", spiega Orlando al termine del Cdm.
"È un fatto positivo per i lavoratori, è un fatto positivo per le imprese che rispettano la legge è che fanno della sicurezza un obiettivo fondamentale, è un fatto positivo per la società", dice ancora ribadendo la "tutta la determinazione, tutto il nostro impegno per contrastare l’insicurezza sui luoghi dì lavoro, e i rischi che i lavoratori possono correre sul lavoro. Se c’è un 'buon lavoro', se c’è un lavoro sicuro, c’è coesione sociale, c’è civiltà", conclude.