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65 anni

Putin, amici e nemici dell'ultimo zar

AFP PHOTO / SPUTNIK / ALEXEI DRUZHININ - AFP
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07 ottobre 2017 | 10.19
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Vladimir Putin compie 65 anni. Considerato uno dei personaggi più controversi e potenti al mondo, il presidente russo - nato il 7 ottobre 1952 a San Pietroburgo - è arrivato sulla scena politica circa 20 anni fa, nel 1998, finendo per essere considerato come l'ultimo zar.

In un libro ricevuto in regalo per il 64esimo compleanno ("Nel ruolo del comando: Putin nella cultura contemporanea" di Viktor Levanov) viene anche presentato come icona pop, spiegando come sia "andato oltre i confini della sua personalità per diventare un fenomeno culturale mondiale". E nel 2007, il settimanale statunitense TIME lo elegge 'Persona dell'anno'.

Dal rapporto controverso con gli Stati Uniti - su cui in passato è pesato il caso di Edward Snowden (la talpa della Nsa a cui Mosca ha concesso l'asilo) - al ruolo sul nucleare iraniano (pochi giorni fa la Russia ha fatto sapere che continuerà a sostenere l'accordo) fino alla guerra all'Isis in Siria, il tre volte presidente (2000–2004 primo mandato, 2004-2008 secondo e dal 2012 ad oggi il terzo, dopo un passaggio come primo ministro - tra 2008 e 2012 - sotto la presidenza Medvedev) è una figura politica che non ha mancato di far discutere.

Non più tardi di fine gennaio, ad esempio, a proposito della legge varata a luglio 2016 in cui veniva introdotto il reato di aggressione domestica (poi emendato e depenalizzato), aveva commentato come il provvedimento precedente finisse con il distruggere le famiglie, accendendo polemiche e discussioni.

NAVALNY - Discutere con Putin è qualcosa che cerca di fare l'attivista Aleksei Navalny, che intende correre per la presidenza nelle elezioni del prossimo anno. "Il Cremlino considera i miei incontri con gli elettori una minaccia immensa", ha scritto proprio ieri in un tweet Navalny, fermato a fine settembre per la terza volta.

BERLUSCONI - Da un 'nemico' a un amico: Silvio Berlusconi. Come riferito da fonti azzurre, il Cav è volato in Russia per festeggiare il compleanno di Putin. Una visita privata per celebrare con il presidente della Federazione russa i due compleanni ravvicinati (Berlusconi ne ha fatti 81 il 29 settembre) e l'ennesimo incontro di un rapporto di amicizia duraturo tra politica e affari, iniziato ai tempi del G8 di Genova nel 2001 e consolidato l'anno successivo a Pratica di mare, in occasione della firma del trattato Nato-Russia a maggio.

USA - Ma non sempre sono tutte rose e fiori, si diceva, tra blocco russo e alleanza atlantica. A fine luglio, ad esempio, 755 diplomatici americani hanno dovuto lasciare la Russia in rappresaglia alle nuove sanzioni approvate dal Congresso americano contro Mosca. "La parte americana ha fatto una mossa che, è importante notare, non era stata provocata da nulla per peggiorare le relazioni russo-americane" ha accusato Putin in un'intervista esclusiva alla tv 'Rossiya 1'.

RUSSIAGATE - Inoltre, secondo il presidente russo, le relazioni tra Stati Uniti e Russia sono state "compromesse" a causa dell'indagine sulla presunta intrusione di Mosca nelle elezioni statunitensi del 2016. Non appena una ventina di giorni prima, a inizio luglio, Donald Trump aveva invece definito "formidabile" il suo incontro con il presidente Putin ad Amburgo.

UNIONE EUROPEA - E la Ue? A fine giugno, il capo di Stato russo ne ha avute anche per l'Unione europea firmando un decreto per l'estensione al 31 dicembre 2018 delle sanzioni contro i Paesi Ue. Misure adottate in risposta a quelle restrittive introdotte dai 27: "Se le nostre controparti solleveranno le loro sanzioni, noi faremo lo stesso", ha precisato Putin, citato dall'agenzia Tass.

NORDCOREA - E sul fronte nordcoreano? Mosca non accetta una Corea del Nord nuclearizzata ma non crede in una soluzione della crisi basata solo su sanzioni e pressioni: è quanto dichiarato da Putin a Vladivostock lo scorso 6 settembre. Giorni in cui il presidente russo ha sottolineato l'importanza di dire no "all'isteria militare", altrimenti si rischia "una catastrofe planetaria", definendo "inutili e inefficaci" le sanzioni contro Pyongyang.

Ed è anche lì, sulla questione nordcoreana, che sarà molto importante che Washington e Mosca lavorino fianco a fianco. Due personalità forti, quelle di Trump e Putin. "Forse avremo un buon rapporto, forse avremo un rapporto orribile, forse avremo un rapporto che sarà una via di mezzo" aveva detto un anno fa l'allora candidato repubblicano alla Casa Bianca.

Che ieri, tra conferme e indiscrezioni, era finito tra le nomination più o meno probabili per il premio Nobel per la Pace assieme a Julian Assange, Leonardo DiCaprio, David Bowie e - a poche ore dal suo 65esimo compleanno - anche Vladimir Putin.

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