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Oréal Italia: ad Cristina Scocchia, torniamo alla crescita e 'cambiamo pelle'

Cristina Scocchia
Cristina Scocchia
21 ottobre 2016 | 10.48
LETTURA: 4 minuti

Archiviato il 2015 con numeri eccellenti (+4,2% di fatturato e +30,3% di utile netto), l’azienda conferma le proprie scelte strategiche e scommette su digitalizzazione, nuovi canali, nuovi target. Digitalizzazione, nuovi canali, nuovi target e new media. Sono le parole d’ordine che hanno permesso a L’Oréal Italia di superare la crisi, rinnovarsi e rilanciarsi sul mercato con nuove prospettive. Il 2015 è stato l’anno del ritorno alla crescita, con numeri assolutamente lusinghieri: +4,2% di fatturato, il quadruplo rispetto al mercato di riferimento nel nostro Paese che non è andato oltre il +1%; +27,7% di indice di redditività (Ebit) e +30,3% di utile netto. Un quadro che ha visto crescere in modo significativo anche la quota di mercato.

A guidare il cambio di rotta è Cristina Scocchia, quarantadue anni, dal 2014 amministratore delegato e dal 2016 anche presidente della filiale italiana, che ha aperto un “nuovo corso” operando scelte coraggiose sia in azienda sia sul mercato.

Il punto di partenza è stato un piano strategico articolato. L’azienda ha innanzitutto lavorato sull’ampiezza del portafoglio per rispondere alla polarizzazione del mercato e per offrire ai consumatori da un lato prodotti più esclusivi e dall’altro prodotti più accessibili, con il risultato di avere marchi forti e ben posizionati in ogni fascia di prezzo. Poi la nuova partnership con i principali clienti della distribuzione.

"Abbiamo modernizzato il nostro approccio al mercato e le nostre strategie commerciali in tutti i canali in cui siamo presenti, dalla farmacia alla profumeria, dalla coiffure professionale fino alla grande distribuzione organizzata". Ma il ritorno alla crescita "non sarebbe stato possibile - racconta la numero uno di L’Oréal Italia - senza una profonda trasformazione digitale dell’azienda. Abbiamo arricchito i nostri prodotti di contenuti, esperienze e servizi on line, quadruplicato gli investimenti in comunicazione digitale e scommesso sull’e-commerce".

Le risorse per farlo sono arrivate da un piano di riorganizzazione aziendale. "Abbiamo semplificato la nostra organizzazione e i nostri processi per liberare risorse da rinvestire nella crescita" sottolinea Cristina Scocchia, ponendo l’accento sull’efficacia del piano strategico che ha portato anche ad ampliare il perimetro in cui l’azienda compete «grazie all’apertura di punti vendita di proprietà e al lancio di un nuovo brand di make-up rivolto alle millennials e la cui strategia di marketing è esclusivamente digitale".

E in Italia L’Oréal è presente anche con lo stabilimento di Settimo Torinese, il più grande per unità prodotte tra i 44 stabilimenti che il Gruppo ha nel mondo: circa 330 milioni i pezzi prodotti nel 2015, il 93% dei quali destinato all’esportazione.

Oltre a essere un fiore all’occhiello dal punto di vista tecnologico - lo stabilimento è infatti interamente robotizzato- da questa estate il sito ha raggiunto l’azzeramento delle emissioni di anidride carbonica.

"L’energia verde che utilizziamo ora ci costa meno di quella non verde che utilizzavamo prima. Un bell’esempio di come la sostenibilità possa far bene sia all’ambiente sia al conto economico" aggiunge l’AD. Ma c’è di più: recentemente la produzione di uno dei prodotti di punta di L’Oréal, lo shampoo “Ultradolce”, è stata spostata dallo stabilimento di Varsavia a Settimo dove, dal 2017, si avvierà anche la produzione per l’Europa di tutti gli shampoo e i gel doccia della linea “The Body Shop”, finora affidati a terzisti stranieri.

"Siamo un investitore estero - conclude Cristina Scocchia - che crede nelle potenzialità dell’Italia. Per conquistare produttività, nonostante le difficoltà oggettive del sistema paese, abbiamo fatto forti investimenti in tecnologia, sfruttando il potenziale dei nostri fornitori italiani, leader mondiali della meccanica avanzata e dell’automazione industriale".

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