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Assocontact, lotta al telemarketing illegale entra nel vivo il Codice di condotta

Oltre 4.000 le segnalazioni inviate a Garante privacy ogni mese

Assocontact, lotta al telemarketing illegale entra nel vivo il Codice di condotta
30 maggio 2023 | 15.36
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Sono oltre 4.000 le segnalazioni che i cittadini inviano al garante privacy ogni mese. Il fato è stato reso noto in occasione del convegno 'La forza del gioco di squadra'. All'evento hanno partecipato il presidente del Co.re.com Lazio Maria Cristina Cafini, del componente del Collegio garante per la protezione dei dati personali, Guido Scorza, e del direttore del Dipartimento reti telematiche e marketing della medesima autorità, Riccardo Acciai.

Il Codice di condotta, un punto di partenza e non un punto di arrivo per tutti i partecipanti, rappresenta un traguardo per la costruzione positiva di un sistema di regole concrete e condivise a favore del telemarketing legale. Il Codice, redatto in soli 18 mesi, ha coinvolto 40 persone e 15 tra associazioni proponenti e aziende partecipanti. Nel Codice sono descritti ruoli, procedure e strumenti per rafforzare il reciproco controllo su tutti gli attori della filiera, aderenti e non, così da tutelare l’intero processo di trattamento dei dati dal contatto al contratto.

L’adesione al Codice è su base volontaria ma rappresenta un elemento di contenimento del telemarketing illegale agendo sul tracciamento dei contratti che, quando illecitamente conseguiti, non sono più validi. Rappresenta altresì un elemento di mitigazione nei confronti delle sanzioni comminate qualora il Garante ravvisi ulteriori irregolarità nella gestione del trattamento dei dati dei consumatori e dei cittadini. Inoltre il Codice prevede l’istituzione di un organismo di monitoraggio indipendente composto di personalità di prestigio e di autonomia operativa per far rispettare le regole e ricostruire un mercato sano, competitivo, leale con i diritti dei consumatori e pienamente a servizio dei cittadini.

Su questo tema è intervenuto il presidente di Assocontact, Associazione nazionale dei business process outsourcer, Lelio Borgherese che ha dichiarato: “Il gioco di squadra fa sempre la differenza ma oggi questa differenza è ancora più evidente perché nel contesto del telemarketing creare il perimetro delle regole e farle rispettare distingue il servizio dalla truffa. Anche per questo ci uniamo al pensiero esplicitato da tutte le associazioni proponenti: il Codice è solo l'inizio, c'è molto lavoro da fare. A cominciare dalla nomina dei professionisti che dovranno svolgere il delicato incarico di componenti dell'organismo di monitoraggio, il motore del Codice come Assocontact auspichiamo che la presidenza dell’OdM possa essere assunta dalle associazioni dei consumatori, la cui terzietà e indipendenza è inscritta nella propria natura e il cui lavoro è indubitabilmente volto a difendere gli unici attori davvero insostituibili della filiera: cittadini e consumatori”.

Dal confronto istituzionale con il componente del collegio dell’Autorità Garante della Privacy, Guido Scorza, il direttore del Dipartimento reti telematiche e marketing, Riccardo Acciai, è emersa l’urgenza di voltare pagina tutti insieme ma anche la consapevolezza che non esistono norme o strumenti in grado di fermare integralmente il fenomeno delle chiamate illegali. Basti pensare che nonostante il Garante abbia elevato 265 multe da quando il Gdpr è attivo (l’Italia è al secondo posto in Europa per numero di multe comminate) per un ammontare complessivo di 123.369.569 milioni di euro pagati dalle aziende, pervengano appunto ancora oltre 4.000 segnalazioni al mese da parte dei cittadini.

Strumenti di camuffamento del numero chiamante (spoofing), delocalizzazione delle aziende illegali fuori dai confini EU, innovazione tecnologica sono i tre elementi che complicano maggiormente la lotta agli illegali. Assocontact, da sempre in prima linea contro la lotta al telemarketing illegale, ha sottolineato l’importanza del percorso intrapreso con il Codice di condotta che da oggi fissa un punto di riferimento per i committenti, gli outsourcer, i list provider, le autorità e i lavoratori che vorranno agire fattivamente nella costruzione di un sistema di regole di comportamento e gestione dei dati più sicuro.

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