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Tlc, Di Raimondo (Asstel): "Sciopero? condividiamo preoccupazioni sindacati, serve nuova politica industriale"

Il direttore generale, calo ricavi rappresenta una delle criticità della Filiera: passati da flusso di cassa di 10,5 mld del 2010 a circa un miliardo del 2021

Tlc, Di Raimondo (Asstel):
06 giugno 2023 | 18.07
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"Le organizzazioni sindacali richiamano l’attenzione delle Istituzioni per affrontare le difficoltà che il settore attraversa. Asstel condivide le preoccupazioni sul futuro dell'industry e sulla complessiva sostenibilità occupazionale: come associazione abbiamo una costante interlocuzione con Governo e Istituzioni con l’obiettivo di sviluppare soluzioni di lungo periodo che siano leva anche di competitività per il Paese. Serve una nuova politica industriale per la filiera che sostenga anche i periodici e significativi piani di investimento necessari ad offrire servizi innovativi e di qualità ai clienti". Così, con Adnkronos/Labitalia, Laura Di Raimondo, direttore generale Asstel Confindustria sullo sciopero di oggi dei lavoratori delle tlc proclamato unitariamente dai sindacati, che parlano di 20mila posti a rischio nel settore.

Di Raimondo ricorda che "il 2022 è stato un anno complesso per la filiera Tlc. Un anno che segue, purtroppo, un trend negativo: in 12 anni ha perso oltre un terzo del suo valore. L’aumento dei costi dell’energia, una competitività sempre più forte, un calo dei prezzi negli ultimi dieci anni del 33,6% e gli interventi regolatori sui mercati wholesale sono alcune delle cause che hanno portato a questa situazione di difficoltà".

Per Di Raimondo "il calo dei ricavi rappresenta una delle criticità della Filiera: si è passati da un flusso di cassa di 10,5 miliardi del 2010, a circa un miliardo del 2021. Nel 2022, per la prima volta, si è registrato un valore negativo di circa 4 miliardi causato prevalentemente dal pagamento dell’ultima rata per le licenze 5G". "Mentre il traffico dati aumenta, i prezzi -spiega Di Raimondo- sono in calo rispetto ad altre utilities. Il calo dei prezzi (-33,6% più del doppio dei principali paesi europei) è un fenomeno tutto italiano, e questo è indice della necessità di superare l’attuale modello. Nonostante tali criticità, gli operatori stanno ampliando i modelli di business verso nuovi settori e servizi, per effetto degli abilitatori digitali quali i big data, il cloud, l’Iot, la cybersecurity, il 5G. In questo sistema sono indispensabili le nuove competenze digitali e la formazione permanente del personale in essere a cui si devono affiancare strumenti di politiche attive", sottolinea.

E per quanto riguarda il dl sulle tlc del governo la posizione di Asstel è chiara. "L’evoluzione del settore -spiega Di Raimondo- richiede specifiche misure e provvedimenti su cui il Governo ha posto la sua attenzione, quali: la mitigazione strutturale del costo dell’energia; l’armonizzazione dei limiti elettromagnetici a livello europeo. A questi, si affiancano gli interventi per la riduzione dell’Iva per i servizi di connettività, ispirandosi ai recenti indirizzi europei, e l’estensione del beneficio per investimenti in beni strumentali nuovi nel piano transizione 4.0. Sono stati sicuramente efficaci i recenti interventi normativi sulle semplificazioni; per attuare uniformemente la norma è necessario un coordinamento ottimale tra le istituzioni centrali e locali", conclude.

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