Secondo quanto apprende l'Adnkronos apertura anche a Renzi, una sola condizione sul nome del premier o voto
Bocche cucite fino all'arrivo al Colle per le consultazioni. Ma, a quanto apprende l'Adnkronos da autorevoli fonti, il M5S sarebbe intenzionato a non porre veti su Iv e su Matteo Renzi nel corso delle consultazioni al Quirinale dove la delegazione pentastellata, capitanata da Vito Crimi, è attesa alle 17. Nessun veto ma un punto fermo: Giuseppe Conte premier, la condizione sine qua non per tornare a sedersi al tavolo con i renziani. Altrimenti si torni al voto. Una posizione che rappresenta una inversione a U rispetto ai proclami bellicosi dei giorni scorsi ("mai più con Renzi") e che ora rischia di dividere se non spaccare il Movimento.
Perché se Conte unisce, il nome del senatore di Rignano allontana le posizioni, con una quarantina di parlamentari sul piede di guerra e Alessandro Di Battista che lancia fendenti. Basti pensare alle dichiarazioni di alcuni esponenti grillini: dal senatore Elio Lannutti ("M5S sempre con Conte ma senza Renzi") alla deputata Vittoria Baldino, che bolla come "deplorevole" l'atteggiamento del leader di Italia Viva, passando per il deputato della Commissione Esteri Pino Cabras, firmatario di una interrogazione in cui si chiede al governo di fare luce sulle "consulenze a pagamento" di Renzi per i sauditi - iniziativa, quest'ultima, che avrebbe indispettito non poco i renziani.
Tant'è che fonti pentastellate di primo piano provano a gettare acqua sul fuoco: "L'interrogazione di Cabras? È una sciocchezza. Si è preso i tipici 15 minuti di notorietà, che possiamo già archiviare", dicono all'Adnkronos.
Intanto vanno avanti incontri e telefonate per definire la linea. Ora è in corso una riunione, a quanto si apprende, dei direttivi grillini di Camera e Senato, a seguire un incontro con i capi di commissione M5S. Ma la rotta sembra ormai definita: no veti su Iv ma rassicurazioni su Conte. Altrimenti, meglio tornare a votare.