Il presidente della Camera, Fico: "Giusto che spieghi in Aula". Di Maio insiste: "Riferisca". Il procuratore di Milano: "Sentire il capo leghista? Assolutamente no" . Intanto Savoini: "Sono sereno"
Non si placa il pressing su Matteo Salvini affinché riferisca in Parlamento sulla vicenda del presunto finanziamento della Russia alla Lega. Dopo l'invito da parte dei dem a presentarsi in Aula, intervengono anche il presidente della Camera Roberto Fico e il vicepremier Luigi Di Maio, che insiste affinché il leader leghista faccia chiarezza.
"Chi vuole incontrare le parti sociali può farlo, ma quello che mi noia è che lo si faccia per sviare da una questione più grande, quella di un vice primo ministro che, secondo me, deve andare a riferire in Parlamento sulla questione Russia" ribadisce Di Maio da Bologna, dove è giunto per l'inaugurazione del nuovo Hub Logistico di Sda Express Courier, società del Gruppo Poste Italiane.
"Io sono sicuro che ci andrà - prosegue il leader pentastellato - e così ci darà anche modo come maggioranza di difenderlo. Ma quando un Parlamento chiama è giusto che un premier, un vicepremier, un sottosegretario risponda, soprattutto se si pensa di essere strumentalizzati ben venga un chiarimento in Parlamento. Perché quella è l'occasione per chiarirsi non davanti ai parlamentari ma agli italiani. Io penso che più ci si negherà di come sono andati i fatti e più se ne parlerà, e noi dobbiamo occuparci di altro, non possiamo passare il tempo a parlare di un caso che la Lega considera un fuoco di paglia".
Per il presidente della Camera, Roberto Fico, invece, "riportare il dibattito all'interno del Parlamento è una cosa giusta e positiva. Buona, perché si riporta un dibattito, che interessa al Paese, nella giusta sede. Quella è sempre la strada più giusta e di questo ho già informato il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro" ha detto Fico, intervenendo alla sala della Regina di Palazzo Montecitorio dove si sta svolgendo la Cerimonia di consegna del Ventaglio.
Dal canto suo, Salvini, rispondendo alla domanda di un giornalista a Genova che chiedeva se andrà in Parlamento a riferire replica: "Certo che andrò in Parlamento, è il mio lavoro. Ci vado bisettimanalmente e per il question time a quello che mi chiedono io rispondo, rispondo sulle cose più varie ed eventuali, a ogni scibile umano, quello che mi chiedono io rispondo, partendo dal presupposto che mi sembra da 10 giorni qualcuno parli del nulla però ognuno occupa il suo tempo come vuole".
Quanto a Savoini, "lo conosco da 25 anni, dai tempi dell'Università Statale di Milano - spiega Salvini - l'ho sempre ritenuto una persona corretta e fino a prova contraria continuerò a ritenerlo persona corretta". E sui dei presunti legami con la Russia Salvini aggiunge: "Ci sono legami culturali legittimi rivendicati, di cui sono sostenitore che nulla hanno a che fare con questioni economiche".