Miani (Sima): "Parte della soluzione è legata alle tecnologie, parte alle nostre scelti di abbandonare un egoismo miope"
"Nel mondo abbiamo 800 milioni di esseri umani, meno fortunati di noi, che sono in uno stato di denutrizione. Un miliardo di persone che non hanno accesso all'acqua potabile. Dobbiamo cominciare a pensare che garantire la sicurezza alimentare serve anche per evitare che la questione migrazione diventi un elemento centrale, potentissimo, per il nostro futuro: si prevede che nel 2070 circa 250 milioni di persone del mondo saranno costrette a spostarsi per problemi legati alla carenza di acqua e di cibo". Così Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima), nel suo intervento alla tavola rotonda 'Sicurezza alimentare' che si è tenuta al primo One Health Forum 2023 di 'Fortune Italia'.
"Parte delle soluzioni a questi problemi - ha aggiunto - vengono dalla tecnologia, parte dalla capacità di decidere di essere meno egoisti perché questo nostro egoismo potrebbe ripercuotersi su di noi e sulle nostre economie nel giro di poche decine di anni in maniera pesantissima".
L'auspicio di Miani è "che tra pochi anni, basandoci sui dati scientifici che vengono raccolti grazie a innovazioni, si possa dire che si è presa la strada giusta nel favorire un maggiore consumo di frutta e verdura, cereali e legumi e nell'essere meno egoisti, oggi, nei Paesi ricchi, utilizzando il sistema dell'agricoltura di qualità, con bassa impronta idrica, per frenare il cambiamento climatico nei Paesi poveri. E quindi salvaguardare anche i Paesi ricchi da futuri conflitti e da futuri flussi migratori che sarebbero insostenibili".