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Allarme arsenico nelle urine dei bimbi, la colpa è del riso

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27 aprile 2016 | 17.27
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Il riso, uno dei prodotti più consigliati dai pediatri ai genitori per l'alimentazione dei bimbi, finisce sul banco degli imputati per le forti concentrazioni di arsenico riscontrare nelle urine dei bambini che hanno consumato prevalentemente questo creale o i suoi derivati. Lo rivela uno studio su 'Jama Pediatrics', condotto dalla Dartmouth College School of Medicine. Secondo la Food and Drug Administration (Fda), l'agenzia di controllo americana, l'esposizione a lungo termine all'arsenico (elemento naturale delle terreno ma usato anche nei pesticidi e mangimi, che il riso assorbe più facilmente di altre colture) è collegata con più alti tassi di tumori della pelle, della vescica, del polmone.

Inoltre, l'esposizione del feto all'arsenico è stata collegata ad effetti sul sistema immunitario e sullo sviluppo neurologico. Visti questi potenziali pericoli legati all'assunzione di arsenico con l'alimentazione, la Fda ha pubblicato un avvertimento che raccomanda ai genitori di considerare altre opzioni oltre al riso come primo cibo solido per un bambino. I ricercatori hanno monitorato 759 piccoli nati tra il 2011 e il 2014, l'80% ha introdotto il riso nella dieta del figlio nel primo anno di vita. E il 64% di questi bambini ha iniziato tra il quarto e il sesto mese. "Il nostro studio - osservano gli scienziati - dimostra che il consumo di riso aumenta l'esposizione dei neonati all'arsenico più di quanto raccomandato dall'Oms per questa fascia di popolazione".

Come si può ridurre il rischio di esposizione? Secondo i ricercatori, il riso integrale contiene l'80% in più di arsenico rispetto a quella qualità bianca, perché la sostanza chimica si accumula nello strato esterno del vegetale che durante la lavorazione per ottenere il riso bianco viene eliminata. Il riso basmati bianco dell'India, Pakistan e della California contiene le dosi più basse. Un'alternativa per l'alimentazione dei bambini - suggerisce lo studio - possono essere alcuni cereali ricchi di ferro come l'avena, l'orzo e il grano.

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