Dall’8 al 10 settembre a Brescia, musica e cultura per valorizzare le realtà afrodiscendenti e afroeuropee
E' in programma dall’8 al 10 settembre prossimi, al Centro Comboni di Brescia, la quarta edizione Afrobrix, il primo festival italiano dedicato all’afro discendenza. Musica, cultura, arte e cinema per valorizzare tutte le realtà afrodiscendenti e afroeuropee partendo dal contesto socio-culturale in cui queste vivono. La mission di Afrobrix vuole da un lato sviluppare la multiculturalità, intesa come pluri appartenenza culturale e identitaria, dall’altro promuovere l’inclusione e l’interazione tra le comunità 2G e la cittadinanza bresciana. Afrobrix esprime la bellezza e l’importanza dell’afrodiscendenza come componente sociale eterogenea, multiforme e complessa, come una forza capace di arricchire e trasformare cultura, arte e le società nel loro insieme.
Apre l’edizione 2023 di Afrobrix, la formazione alternative rap Death of Autotune. Nata nel 2018 con all’attivo l’album 'Intro', è guidata dal cantante di origine ghanese Mr RowBrown. Con lui Lyo (chitarra), Benzo (batteria) e Nicolas Lecchi (basso/sax). Seguo le 8 band emergenti selezionate dallo staff di Afrobrix. Da Brescia l’hip-hop di Marco Verzeletti in arte Chainsaw, da Torino il pop-afrobeat di Youri Nganseu meglio conosciuto come Ngkm, segue il rock dei bresciani Tunes Slippers e il pop di Umberto Trotta, da Verona il pop della musicista Susanni Hernandéz in arte Susanni, l’afrobeat di Bigbang Bishanya nome d’arte di Aristide Uwizeye, da Treviso David Blessed con il suo progetto afrobeat Bles King e il musicista pop bresciano Frastuono.
I tre giudici che quest’anno valuteranno le proposte degli emergenti saranno la cantante bresciana di origini senegalesi Awa Sané, il manager musicale veronese di origine ghanese Baisel Kodjo e il rapper bresciano di origini nigeriane Tommy Kuti. A loro il compito di valutare gli 8 artisti che si sono esibiti durante la serata del venerdì per decretare il vincitore. Quattro le band protagoniste della serata del sabato. Si parte con i CousCous a Colazione, band guidata dalla cantante di origini mozambicane Wilma Fatima Matsombe. Sonorità dance e pop con influenze jazz e r'n'b, con elementi sonori tra il Mediterraneo e l'Africa. La band comprende anche Antonio Casalino (batteria), Mattia Mennella (chitarra/synth), Gioele Cangini (chitarra) e Giacomo Cortesi (basso/synth). Salirà poi sul palco la cantante senese, ma di origini camerunensi Lüzai. Musicista che punta a una dimensione artistica dal respiro internazionale, come dimostrano le diverse sfumature neo-soul ed elettroniche alla base della sua proposta. Nei suoi testi messaggi positivi, di inclusione, di riconnessione con le proprie radici.
Sarà poi la volta di Heartman, rapper bresciano di origini ivoriane che alterna testi introspettivi a uno storytelling dal sapore malinconico. Una voce morbida e melodica, che si appoggia ad un una produzione firmata da Lie O’Neill racconta la realtà che lo circonda, fatta di miseria e gioie, strade tortuose e cuori infranti. Chiudono i Couleurs d'Afrique, progetto bresciano che affonda le sue radici tra Senegal e Gambia. Combo che unisce musicisti accomunati dalla passione per la musica tradizionale africana. La band è composta da Haruna Kuyateh (voce/kora), Moussa Ngom (chitarra/voce), Ibra Guisse (percussioni), Marco Malpelo (sax), Tresor Samba (chitarra) e Papà Camera (percussioni). Domenica sul palco gli afro-brasiliani Pretobras. L’incontro musicale tra Thiago Sun, ritmista di Recife e Fernando Brito chitarrista e cantante di Sao Paolo. Il progetto rivisita classici e canzoni meno note di autori come Luiz Melodia, Marku Ribas, Djavan, Gilberto Gil, Tim Maia, Luiz Gonzaga, Itamar Assumpçao, Dona Ivone Lara e Olodum tra gli altri.
La serata prosegue con i congolesi Lokito! Un’avventura musicale che, ripercorrendo la storia della rumba congolese, ne traccia coordinate e rotte da una sponda all’altra dell’Atlantico, tessendo trame tanto impreviste. Sul palco Donat Munzila (chitarra/voce), Benj Benji (voce/percussioni), Agbeko (chitarra), Richard Tchatcho (basso) e Kader Diop (batteria). A chiudere l’evento l’esibizione dell’artista vincitore di Afrobrix Contest. Tutte le esibizioni saranno anticipate e concluse dai dj set con le migliori selezioni tra reggae, electro, afrobeat, hip-hop e molto altro ancora. Durante la manifestazione saranno presenti numerosi stand enogastronomici con prodotti agricoli dell’Africa coltivati sul territorio, cucina tipica eritrea, etiope, ivoriana, burkinabé e ghanese. E ancora accessori etnici femminili, vestiti, scarpe e borse in wax (il tipico tessuto africano di cotone dai colori sgargianti e dalle numerose fantasie), ma anche oli essenziali, burro di karité, olio di cocco e burro di cacao.
Ogni sera, durante gli spettacoli verrà dedicato un momento dove afro discendenti e potranno mettersi in gioco e leggere le proprie poesie al microfono sul palco di Afrobrix. L’evento è organizzato dai Missionari Comboniani – Fondazione Nigrizia in collaborazione con Associazione Centro Migranti – Diocesi di Brescia, Collettivo Uno, Associazione Gli Altree con la collaborazione del Comune di Brescia, con il sostegno di Fondazione Cariplo, ASM, Fondazione Comunità Bresciana, Associazione Museke e Associazione Centro Migranti. Afrobrix è anche in partnership con il festival Iff (Integration Film Festival) di Bergamo per celebrare Brescia-Bergamo Capitali della Cultura. L’appuntamento con Afrobrix continuerà dal 10 al 12 novembre con Afrobrix Film Festival.