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Filippo Luna porta 'Le Mille Bolle Blu' a Genova e Ostia

Il testo di Salvatore Rizzo, che ottiene da oltre 10 anni il plauso della critica, torna in scena in Liguria e nel Lazio

Filippo Luna porta 'Le Mille Bolle Blu' a Genova e Ostia
24 maggio 2022 | 13.49
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'Le Mille Bolle Blu', il testo di Salvatore Rizzo, interpretato e diretto da Filippo Luna, che ottiene da oltre 10 anni il plauso della critica, torna in scena in Liguria e nel Lazio nei prossimi giorni, per due attesissime repliche mercoledì 25 maggio, alle 20.15, al Teatro La Claque-Teatro della Tosse di Genova, e venerdì 27 maggio, alle 21, al Teatro del Lido di Ostia.

Tratto dall’omonimo racconto dello stesso autore pubblicato nella raccolta “Muore lentamente chi evita una passione – Diverse storie diverse”, edito da Pietro Vittorietti, “Le mille bolle blu” ha debuttato il 25 novembre 2008 a Palermo, al Teatro Nuovo Montevergini. Da quella sera, il monologo scritto da Salvatore Rizzo, diretto e interpretato da Filippo Luna, ha incontrato lungo 14 anni il pubblico di varie regioni italiane (dalla Lombardia al Veneto, all’Umbria), è valso nel 2010 a Filippo Luna il Premio dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro per l’interpretazione e ha ricevuto nel 2020 il Premio “Pino Caruso”.

“Le mille bolle blu” racconta la storia di Nardino e Manuele, barbiere di borgata il primo, avvocato il secondo: si conoscono, giovanissimi, nel salone da barba dove Nardino fa l’apprendista sotto lo sguardo del padre e Manuele è figlio di un cliente facoltoso. È l’inizio degli anni Sessanta, quello, per l’appunto, in cui Mina impazza con “Le mille bolle blu”. Destinati a ruoli sociali e familiari prestabiliti (mariti irreprensibili e padri premurosi) i due portano avanti per trent’anni una storia di sentimento e passione che si nutre anche della clandestinità in cui viene vissuta, che ne è linfa e tormento al tempo stesso. La morte di Manuele diventa il pretesto perché Nardino, nell’impossibilità di piangere apertamente l’uomo che ha amato e di gridare a tutti il proprio dolore, ripercorra alcune tappe di quei trent’anni, tra nostalgia e amarezza, rabbia e dolcezza. Un altare di ricordi che sancisce l’universalità di quel sentimento al di là di ogni barriera e di ogni preconcetto.

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