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Sanremo, i discografici tifano per un sesto festival di Amadeus

Enzo Mazza, Ceo della Federazione dell'industria musicale italiana: "I suoi risultati parlano da soli, 120 dischi di platino è dato senza precedenti recenti"

Enzo Mazza, il Ceo di Fimi, la Federazione dell'industria musicale italiana
Enzo Mazza, il Ceo di Fimi, la Federazione dell'industria musicale italiana
20 gennaio 2024 | 12.16
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Alla vigilia di Sanremo 2024, i discografici tifano per una riconferma di Amadeus anche per il 2025. "I risultati di Amadeus parlano da soli: siamo a oltre 120 dischi di platino nelle sue edizioni che sono più di tutti quelli raccolti dalle canzoni passate nei festival dei dieci anni precedenti. Amadeus ha fatto un lavoro incredibile e non si può negare che ci sia l'interesse a vederlo confermato anche per il sesto festival", dice all'Adnkronos Enzo Mazza, il Ceo di Fimi, la Federazione dell'industria musicale italiana.

Quanto vale Sanremo per l'industria musicale italiana? "Per l'industria musicale italiana Sanremo vale sul complesso dei ricavi annuali intorno al 2%. Sostanzialmente, dall'1% di qualche anno fa, adesso è arrivato intorno al 2%. Teniamo conto che sono anche cambiati un po' i modelli: una volta l'artista usciva con l'album, adesso c'è una predilezione per i singoli, per le singole canzoni, anche perché il modello dello streaming è legato a questo tipo di prodotto e quindi sono un po' cambiate anche le dinamiche economiche. Però sicuramente è cresciuto rispetto al passato grazie all'innovazione che c'è stata sul fronte del festival".

Oggi Sanremo sembra avere tutt'altro appeal rispetto al passato per gli artisti in classifica e quindi per l'industria. "Sanremo è diventato un fenomeno sicuramente che attira tutti i cantanti delle nuove generazioni, non c'è più quella risposta sostanzialmente negativa che c'era qualche anno fa all'andare in gara. Una delle prove di questo entusiasmo mostrato dagli artisti è il fatto che negli ultimi tre anni l'artista con l'album più venduto dell'anno è in gara a Sanremo, abbiamo avuto Rkomi nel 2022, Lazza nel 2023, adesso abbiamo Geolier. Qualcosa di inedito rispetto agli anni precedenti. Questa è una cosa che fino a tre anni fa era abbastanza inimmaginabile", sottolinea Mazza.

Che ricorda come qualche anno fa Sanremo sembrava avviato a diventare un prodotto televisivo datato, guardato solo dal pubblico televisivo più attempato. "Sanremo aveva avuto una trasformazione molto forte in un evento prevalentemente televisivo, in cui la musica sostanzialmente era diventata un contorno ad altro, ad uno spettacolo, al fatto che si prediligesse il gossip piuttosto che la presenza di ospiti non musicali. Negli ultimi anni ha avuto una sostanziale trasformazione, una trasformazione che sicuramente è iniziata anche con i festival di Baglioni e di Conti e poi si è ulteriormente accentuata con i festival di Amadeus, che ha concentrato la sua attenzione sulla musica e soprattutto sulla musica che è in classifica, la musica che è consumata dai fan di musica, dai fan della discografia".

Così soprattutto si è lavorato a creare un pubblico per il festival del futuro. I giovanissimi sono tornati a guardare il festival. "Con gli artisti giovani presenti al festival, che sono legati al fenomeno dello streaming, che sono legati al fenomeno dei social media, questo ha fatto sì che i loro fan si siano spostati in massa sul festival, per seguire le serate, non solo magari sulla diretta televisiva, ma anche su quello che chiamiamo second screen, cioè sui vari device, su RaiPlay, quindi ha visto una crescita sia sulla parte televisiva, ma anche e soprattutto su tutto quello che ruota intorno al festival e che dà a questi artisti una visibilità e alla loro canzone il successo".

E infatti in questi anni si è avuto un numero record di dischi di platino legati ai pezzi che passano al festival. "Ma sicuramente il successo di Sanremo si misura soprattutto sui dischi di platino che sono stati raggiunti dagli artisti. Solo negli anni di Amadeus abbiamo avuto 16 platini nel 2020, 28 nel 2021, 40 nel 2022 e 37 nel 2023. Una massa di dischi di platino che non si è mai vista nella storia del festival", afferma Mazza.

Mazza sottolinea inoltre che, oltre ai dischi di platino, anche l'indotto legato al festival ha un certo valore, per esempio per il riverbero del festival sullo sbigliettamento dei concerti degli artisti. "Sicuramente la promozione e il passaggio al festival rappresenta un momento di visibilità molto importante per gli artisti, questo indipendentemente anche dal successo discografico. La notorietà di un artista cresce davanti a un pubblico di 12-13 milioni di persone che assiste alle serate. E quindi questo evidentemente poi si riflette anche in benefici sull'attività dell'artista che poi in tour gode di questa promozione che ha avuto durante il festival. E i festival di Amadeus hanno offerto un'illuminazione particolare", conclude.

di Antonella Nesi

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